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Una separazione

Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film

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La recensione su Una separazione

di FilmTv Rivista
8 stelle

Una separazione, una fra tante, e il film vincitore a Berlino ne racconta molte: quella tra due coniugi, tra figli e genitori, tra una donna e il suo Paese, tra un vecchio e la sua ragione. Asghar Farhadi si conferma, dopo l’ottimo About Elly, regista capace di costruire rapporti di tensione tra i personaggi e di inserire elementi mystery in vicende quasi ordinarie. La trama appare lineare ma si fa presto molto intricata: Simin e Nader si sono separati, perché lei vuole lasciare l’Iran con la figlia mentre lui intende rimanere. Nader, per accudire il padre, deve assumere una badante, Razieh, molto timorata di Dio (telefona persino a un Imam per chiedere come comportarsi con un vecchio che si è sporcato e non sembra in grado di lavarsi da solo) e del marito, cui nasconde questa attività. Quando Razieh fugge misteriosamente ai suoi doveri e litiga con Nader, le cose prendono una piega tragica, cui segue una causa legale in cui tutti mentono e nascondono qualcosa. A poco a poco, ma con tempi incalzanti, la matassa si dipana e, come in un giallo, arriveremo a scoprire chi aveva preso i soldi o perché Razieh si era allontanata. Diversamente però da un film di genere, non è questo il nocciolo della questione. Infatti le rivelazioni giungono prima del finale, a volte in dialoghi quasi di passaggio, sommersi da ben altre tensioni, bugie e segreti. La sceneggiatura vanta diabolica perfezione, dove fanno buon gioco l’indignazione dei personaggi femminili e l’irascibilità di quelli maschili per confondere ulteriormente le acque, annegando i fatti in un fluire quasi inesausto di parole. Un vero tour de force per gli interpreti ottimamente diretti. Se poi Una separazione è immerso in un contesto particolare come quello iraniano, con tutte le restrizioni cui sono sottoposte le donne, lo specifico dettagliatamente raccontato si fa universale attraverso il tema della verità. Una verità a sua volta scissa e dilaniata dal gioco delle parti, dagli interessi particolari di chi vuole tenersi a ogni costo la figlia o il marito e ha debiti da saldare o rancori che non riesce a sopire. Farhadi mostra le ragioni di tutti, non prende le parti di nessuno e tesse una ragnatela soffocante da cui non ci si districa facilmente.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2011

Autore: Andrea Fornasiero

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