Regia di Béla Tarr vedi scheda film
L'ultimo film di Bela Tarr si fa latore di un messaggio apocalittico che certamente arriva a destinazione. Peccato solo per un ritmo talmente stanco da appesantirne oltremodo la visione.
Ho terminato la visione (24 ore dopo averla iniziata...) con un groppo in gola. Il messaggio del film, a dir poco apocalittico, è arrivato eccome. Quindi quest'opera oltremodo laconica una qualche emozione (pure forte) la comunica. Questo nonostante il metronomo resti inchiodato su 'tempi geologici' dalla prima all'ultima scena. È una scelta ben precisa, lo so, se si fosse adottato un ritmo videoclipparo l'intero messaggio del film andava a farsi benedire. Però fra il videoclipparo e il belatarriano ci sono due trillioni di tempistiche intermedie, e se una di queste fosse stata adottata probabilmente la pellicola sarebbe risultata meno ostica (parlo per me, ben chiaro, che così sarei riuscito a vederla tutta d'un fiato).
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