Regia di Sarah Smith, Barry Cook vedi scheda film
Come fa Babbo Natale a portare tutto da solo (con l'aiuto delle renne, certo...) i regali a tutti i bambini del mondo in una sola notte? Parte da questa domanda il nuovo film dello studio Aardman - realizzato come già "Giù per il tubo" al computer e non a mano - diretto da Sarah Smith e sceneggiato con Peter Baynham.
Ogni 70 anni (circa) un nuovo Babbo Natale subentra al precedente, con una successione padre-figlio che proprio il Natale 2011 dovrebbe vedere di nuovo "viva". Un inconveniente nella notte della Vigilia, un bimbo sveglio che rischia di vedere il "portaregali" in persona rovinando così la festa, e la macchina complicatissima che governa la consegna a livello mondiale (altro che slitta!) si inceppa.
Niente di grave, per alcuni: un solo regalo non consegnato su un totale di circa 2 miliardi, ma la piccola Gwen non capirebbe il motivo dell'assenza al suo risveglio la sospirata bicicletta richiesta, e rischierebbe di smettere di credere a Babbo Natale... Arthur, secondogenito e imbranato figlio di Babbo, decide di sfidare la decisione del maggiore, Steve, che da bravo successore designato comanda a bacchetta elfi e familiari. Non sarà semplice, l'alba sta per sorgere e Gwen rischia di svegliarsi...
Una favola con tutti i crismi, in cui la melassa ha campo aperto e in cui c'è spazio per buoni sentimenti, nostalgia dell'infanzia e il desiderio di essere tutti più buoni... Ma si ride, non tantissimo ma in discreta quantità, con le disavventure di Arthur e di Nonno Natale, che lo aiuta per dimostrare di non essere ancora da rottamare, un pool di renne poco avvezze al volo, un elfo "impacchettatore" incredibilmente efficiente e molte altre trovate che non staremo qui a elencare!
Forse più dedicato a un pubblico giovane di tanti altri prodotti recenti dell'animazione - che cercano di "parlare" in egual misura a grandi e piccoli, preferendo se necessario i primi - "Il figlio di Babbo Natale" (in originale proprio "Arthur Christmas") viene proposto in sala in una versione 3D dall'ottima resa, che non stanca e porta lo spettatore a sentirsi molto "partecipe". Perché la sala comandi degli elfi è uno spettacolo, e l'impressione di "esserci" è molto gratificante.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2011/12/il-figlio-di-babbo-natale-3d-arthur.html)
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