Regia di Andrei Tarkovsky vedi scheda film
Otto episodi della vita del monaco e pittore di icone Andrei Rublev, vissuto tra il 1370 e il 1430.
Premettendo che il secondo film di Andrej Tarkovskij non mi ha colpito in positivo, terrei comunque a sottolineare che tecnicamente è praticamente perfetto. Un aggettivo che lo potrebbe riassumer volgarmente è: “soporifero”, considerato che “Andrej Rublev”, sembra non finire mai. Tre ore e sei minuti per una vicenda abbastanza statica e filosofica sono davvero troppe. Tarkovskij con il ritmo cadenzato vuole dare un impronta autorevole al suo film, iper realistico e intellettuale, ma così facendo rischia di cadere in un esagerato manierismo che finisce per caratterizzarlo in negativo. Grande la fotografia, memorabili alcune sequenze, quella dell’episodio “la campana” su tutte, e indimenticabile la pomposità ritmica con la quale il film si evolve. Nel bene e nel male.
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