Regia di Andrei Tarkovsky vedi scheda film
Il mistero è terreno fertile, ma bisogna avere il coraggio e la forza di lavorarselo. Le notizie pressochè inesistenti che circondano la figura di Andrej Rublev devono aver rappresentato una ghiotta occasione per Tarkovskij, che ha ben pensato di ricreare secondo la propria personalissima visione l’ignota vita di quest’uomo tanto amato in patria. L’ipotetico racconto è fin da subito sede di riflessione; il tortuoso viaggio nella Russia del ‘400 si sviluppa lungo più strade contemporaneamente: bisogna seguire tutti gli itinerari possibili per non farsi sfuggire nulla di ciò che si trova lungo i vari percorsi. Così com’è palese che le tematiche necessitano di conoscenza filosofica per un’apprensione totale o quasi, altrettanto evidente è la superlativa qualità della messinscena. La cinepresa percorre vie rettilinee seguendo una simmetria precisa e valorizzando pienamente lo spazio che lo schermo gli concede; movenze fluide svelano stratificazioni dello spazio che si susseguono regolarmente verso un ipotetico orizzonte, generando fondali apparentemente infiniti. Difficile da seguire e ostico da comprendere, ma è un’opera che emana grandezza dalla prima all’ultima scena. Per pochi, indubbiamente.
10 capitoli diversi, tutti facenti capo a un'unica persona e un'unica nazione.
molto bravo
eccellente
buona prova
pauroso
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