Regia di Miranda July vedi scheda film
Era tanto il credito acquisito da Miranda July dopo il suo esordio del 2005, il premiatissimo "Me and you and everyone we know". Tanto almeno quanta è la delusione dopo aver visto il suo nuovo film, "The future", in concorso all'ultima Berlinale.
Narrato da un gattino abbandonato (con la voce - forse involontariamente ridicola - della stessa July), che è in attesa di essere recuperato dai suoi nuovi padroni dalla clinica in cui è ricoverato, la storia parla di Sophie (la stessa July, anche sceneggiatrice e regista, oltre che autrice delle performance di danza) e Jason (Hamish Linklater), coppia che dopo 4 anni di vita insieme si trova ad affrontare uno stallo emotivo di cui non sono ben consapevoli neanche loro.
Il mese che li distanzia dall'arrivo in casa del gatto (lo hanno trovato ferito) diventa per loro come l'ultimo mese delle loro vite, da vivere appieno in attesa della fine (?): o almeno dovrebbe diventarlo, perché i due non riescono davvero a sbloccarsi in alcun modo.
Lui prova con il volontariato ambientalista, senza reale convinzione, lei ha il progetto (??) di mettere online ogni giorno per 30 giorni un video su Youtube di lei stessa che balla in casa. Ma falliscono, e le loro strade rischieranno di allontanarsi sempre più.
La sensazione di vuoto che emana questa storia così risibile e minimale è difficile da descrivere, anche perché si ha pure la sensazione - da pubblico forse non abbastanza "scafato" per capire... - di essere presi in giro dalla presunta ricercatezza del tutto, dai dialoghi che vorrebbero stupire e sorprendere, dalle trovate visive "artistiche"...
Tutto ciò che funzionava e che ha reso il film del 2005 una piccola perla, qui stona e gracchia: credito esaurito, signorina July.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2012/01/future-2011-di-miranda-july.html)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta