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Cowboys & Aliens

Regia di Jon Favreau vedi scheda film

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La recensione su Cowboys & Aliens

di giurista81
6 stelle

Visto quasi per cruccio poiché mi aspettavo una boiata, mi sono dovuto ricredere abbastanza. Favreau mette poco di personale e i suoi sceneggiatori inventano poco o nulla nella stesura del soggetto, tuttavia lo sforzo di far apparire come originale la storia riesce abbastanza nel suo intento. Così abbiamo un western in piena regola (indiani, banditi, sceriffi, bulli di paese, cercatori d'oro e taglie pendenti sulle teste di ricercati) in cui viene catapultata la componente sci-fi degli alieni strizzando un po' l'occhio soprattutto a Independence Day (il finale è un omaggio implicito) ma anche ad Alien (si veda la prima apparizione dell'alieno davanti al bambino catechizzato da Harrison Ford) . La messa in scena è buona, ottima invece la fotografia. Favreau dosa all'essenziale gli effetti speciali pur presenti in dosi massicce ma sempre funzionali alla vicenda. Di grosso effetto i primi due attacchi alieni, purtroppo poi la vicenda inizia a divenire telefonata e scricchiola in più di un passaggio. In primis, a mio avviso, è del tutto inverosimile che una colonia evoluta come quella aliena (dotata persino di caccia bombardieri) venga spodestata da una cinquantina di cowboy e indiani muniti di pistole e frecce. In seconda battuta le dimensioni fisiche degli alieni (piuttosto originali nella loro conformazione e più simili ai rettili che ai grigi di x-filiana memoria) sono sproporzionate rispetto ai piccoli aerei che pilotano. E' infine una mezza presa di giro per lo spettatore la presenza di un personaggio (che non vi anticipo) alieno infiltrato nella popolazione umana con l'intento di contrastare l'evoluzione dei cattivi che si spostano di mondo in mondo per recuperare oro e studiare le creature indigene (non si capisce perché solo gli uomini) rapendole con delle corde sparate dagli aerei (!?).
Interpretazioni ordinarie, il migliore è Harrison Ford. Granitico, invece, il protagonista Daniel Cragi. Bellissima l'attrice che gli va sempre dietro (Olivia Wilde) esaltata anche dai costanti primi piani di Favreau.
Vedibile e con un piacevole tocco da b-movie, Si poteva fare qualcosa in più nella sceneggiatura e sarebbe stato preferibile eliminare qualche stereotipo di troppo (il colonnello cattivo, l'alieno buono, le soluzioni mutuate da Independence Day). Voto: 6

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