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Regia di Duncan Jones vedi scheda film

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La recensione su Source Code

di supadany
7 stelle

Duncan Jones, reduce dalla sbornia di (meritati) complimenti arrivati dopo “Moon”, si cimenta con una produzione più importante (per budget) e ne esce piuttosto bene.

O meglio, per tre quarti dell’operazione riesce a gestire tutto (storia e scelte tecniche) con estrema facilità ed agilità, mentre sul finale lascia più di un dubbio.

Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) è un militare americano che si ritrova catapultato a sua insaputa su di un treno destinato ad esplodere.

Scopre presto che è entrato a far parte di un programma che gli permette di rivivere gli otto minuti prima dell’esplosione in modo tale da cercare di individuare il colpevole e quindi impedirgli di portare a termine stragi maggiori (c’è il pericolo bomba atomica a Chicago).

Ben presto però si accorgerà che c’è dell’altro, infatti chi lo guida, Goodwin (Vera Farmiga) non gli ha spiegato proprio tutto per filo per segno.

 

 

Il merito del film, oltre a quello di essere comunque realizzato con buono stile (ed almeno una manciata di scene che risaltano per bellezza), è di aprire un discorso (il poter rivivere lo stesso momento), riuscendo comunque a non essere troppo ripetitivo, spostando anzi precocemente buona parte dell’attenzione sul personaggio di Stevens che ha più di un segreto e di un obiettivo.

La storia è costruita bene (la struttura di base ricorda, in chiave thriller-fantascientifico ovviamente, “Ricomincio da capo”) e non si manca di risaltare anche piccoli comportamenti secondari, vedi per esempio l’affetto verso Christina (Michelle Monagham)  che comunque permettono al film di risultare meno “limitato” ed anche più appassionante.

Non che manchi il ritmo (anzi, direi che ci siamo), ma Duncan Jones conferma di avere le idee piuttosto chiare, peccato solo che ci sia (almeno) un finale di troppo, ovvero gli ultimi quattro minuti allargano di parecchio il tiro, ma lasciano con un pizzico d’amaro in bocca, perché vanno ad infilarsi in una situazione che mi pareva già chiusa in maniera onorevole (non al livello del resto del film, ma almeno senza infamia).

Un salto in alto quindi non necessario e parzialmente penalizzante (anche un po’ irritante per me), peccato perché il resto, pur senza toccare le vette di “Moon”, si mantiene su livelli medio alti di tensione e di qualità realizzativa.

Discreto, peccato solo che bastava pochissimo per passare allo step successivo. 

 

Duncan Jones

Conferma di possedere doti interessanti, offrendo alcuni spunti registici molto interessanti, peccato solo per una parte finale poco efficace.

Ma il talento c'è eccome, in attesa della prova del nove.

Jake Gyllenhaal

Ruolo interessante, interpretazione volenterosa e sofferta.

Fa del suo meglio, che comunque non è tantissimo a livello espressivo, ma la volontà, ed il contesto, lo portano a fare una figura egregia.

Michelle Monaghan

Interessante spalla del protagonista, pare in forma, pur nei limiti di un ruolo giocoforza ripetitivo, ma con alcuni acuti (vedi i momenti sentimentali con Stevens).

Vera Farmiga

Ordinata e diligente (generalmente mi gusta parecchio), peccato non sia messa sotto pressione.

Jeffrey Wright

Ruolo solo abbozzato, non certo per colpa sua, ma cossì è.

Michael Arden

Pienamente sufficiente, ma nel ruolo si poteva trovare di meglio.

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