Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Con Pina, Wim Wenders, da tempo autore a corrente alterna, torna a stupirci con un sentito omaggio all'amica coreaografa. Un film che ha occorso molti anni di preparazione e che aveva una sua genesi indipendentemente dalla improvvisa scomparsa della famosa artista. Una celebrazione che l'autore ha dovuto lentamente maturare negli anni per decidere come sviluppare meglio la sua ammirazione per l'acclamata coreaografa. Il risultato e' sorprendente per incanto visivo e presa emotiva, che non ti cattura subito ma in un crescendo di emozioni.
Immagini suadenti tratte dai piu' famosi lavori della Bausch si alternano a ricordi dei suoi piu' fidati e cari collaboratori, ballerini di ogni eta' e nazionalita' che ancora oggi continuano con fedelta' il personale percorso della celebre artista.
Corpi flessuosi che ritmano una danza nella vita di tutti i giorni, si intrecciano tra di loro come a rappresentare le comuni occasioni di incontro e l'ossessiva necessita' di una comunicazione attraverso i gesti, piuttosto che con la parola.
Il tutto ambientato in una grande citta' tedesca (Francoforte? Amburgo? Colonia? chissa'...) ove tecnologia e rispetto per l'ambiente si integrano in modo mirabile e quasi perfetto e in cui i 3D finalmente sortisce i suoi effetti magici, integrandosi alla perfezione con le splendide riprese della natura, del tram sospeso per aria, della coreografia seducente del sasso sulla spiaggia. Una vera sorpresa per me, la scoperta di un'artista che non avevo sino ad ora valutato come merita.
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