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The Amazing Spider-Man

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Regia di Marc Webb

Con Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Martin Sheen, Sally Field, C. Thomas Howell, Denis Leary, Irrfan Khan, Campbell Scott... Vedi cast completo

  • In TV
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  • canale 305
  • Ore 00:50
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Trama

Peter Parker, un liceale emarginato orfano dei genitori, è cresciuto con gli zii Ben e Mary. Mentre vive il primo amore per la compagna di scuola Gwen,  scopre una valigetta del padre che solleva in lui molti dubbi sulla morte dei genitori. La ricerca della verità lo conduce fino al laboratorio del dottor Connors, ex socio del padre.

Approfondimento

UN NUOVO INIZIO PER PETER PARKER

The Amazing Spider-Man, prequel/reboot della trilogia di Sam Raimi, presenta una parte sconosciuta della vita e della personalità di Peter Parker, uno dei personaggi più conosciuti nell'universo dei fumetti. Nucleo della storia filmata dal regista Marc Webb (500 giorni insieme) è l'esplorazione delle conseguenze psicologiche ed emotive che ricadono sul giovane Parker dopo la perdita dei genitori: in poche parole, The Amazing Spider-Man si prefigura come la storia di un ragazzo che va in cerca di notizie sul padre e che finisce invece con lo scoprirsi. Per creare empatia tra il personaggio e il pubblico, Webb decide di cominciare il racconto con Parker all'età di 7 anni, incontrandolo prima che i genitori lo abbandonino e venga affidato agli zii May e Ben per poi focalizzarsi sulla psiche del piccolo orfano e capire quali fattori influenzino la sua giovane vita. Il fatto che i genitori siano misteriosamente scomparsi complica ulteriormente la situazione e rende il personaggio ancora più desideroso di trovare risposte alle mille domande che si pone. Il Peter Parker adolescente è un po' diverso dal solito: è sempre emarginato ma lo è per scelta. Amareggiato, è il tipo di ragazzo che allontana gli altri prima che questi abbiano la possibilità di allontarsi o separarsi da lui. Tutto ciò che gli accade, compreso il morso del ragno che lo trasforma in Spider-man, è conseguenza del suo bisogno di sapere cosa è successo al padre, della sua esigenza di riempire un vuoto. In questo modo, è come se Peter ha un ruolo attivo nella sua trasformazione in Spider-man, cercando di massimizzare il potere ottenuto.
Il personaggio di Gwen Stacy, più che essere il primo amore di Parker, è il suo primo collegamento con il mondo reale che lo circonda. Il rapporto tra Peter e Gwen è molto diverso dal rapporto che in seguito Peter avrà con la storica fidanzata Mary Jane: mentre Mary Jane si innamora di Spider-man, Gwen si innamora di Peter Parker, dei suoi pregi e dei suoi difetti. Gwen è sicura di sé e intellettualmente è la sua rivale,oltre che ad essere la figlia del capitano Stacy, il capo della polizia che dà la caccia a Spider-Man. Nonostante le varie complicazioni, il loro rapporto si basa su un'onestà emotiva reciproca: Gwen è l'unica persona che conosce a fondo Peter e, per questo motivo, condividono una intimità che non hanno mai avuto prima con altri.
Il dottor Curt Connors rappresenta invece l'ultimo legame che Peter ha con il padre. Ex socio di suo padre, Connors è l'unico ad avere informazioni su ciò che è successo in passato e sul perché la vita di Peter si è evoluta in quel modo. Il rapporto che si crea tra Peter e Connors supera di gran lunga quello esistente tra Connors e il padre di Peter. Entrambi condividono l'assenza di qualcosa e la trasformazione nel cattivo Lizard è per Connors l'espressione del desiderio di riempire un vuoto: totalmente consumato dal suo lavoro nel campo della genetica, Connors non desidera altro che riconquistare il braccio che ha perso. Come accade per tutti i malvagi del fumetto, si tratta di un cattivo umano con difetti reali: tradito da Dio, cerca risposte nella scienza, dove riversa esigenze e ansie, dolore e pathos.

LA NEW YORK DI SPIDER-MAN

Nell'universo di Spider-Man la città di New York ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Lo scenografo Michael J. Riva, scomparso poco prima dell'ultimazione delle riprese, ha pensato di renderla una città a misura d'uomo, in grado di rispecchiarne umori e stati d'animo: New York cambia infatti pelle a seconda che Peter Parker sia felice o solo ed isolato. Gli esterni del film sono stati girati nella New York Street degli studios Universal, rimessi a nuovo dopo l'incendio che nel 2008 li aveva distrutti. Per rendere il set ancor più reale, più di 2 mila manifesti e poster sono stati attaccati ai lampioni, alle cassette postali e ai vicoli, mentre gomme da masticare, rifiuti e finti piccioni sono stati posizionati per le strade. 18 progettisti e decoratori hanno lavorato per settimane per installare vetrine, gallerie d'arte, ristoranti, edicole e bar per ricreare l'atmosfera delle vie della città. Al di là della New York Street, il film ha richiesto anche altre location per cui si è ricorso anche a diversi set esterni, appartenenti sempre agli Universal Studios. Per una scena di salvataggio, si è dovuto mettere a punto un ponte lungo quasi 90 metri, in cui macchine e veicoli si ritrovano ad essere oggetto della furia di Lizard. Come richiedeva la storia, gli interni presentano invece dei forti contrasti mettendo in scena due universi diversi come il quartiere del Queens, dove Paker cresce insieme ai genitori in un ambiente intimo e rassicurante per poi ritrovarsi in una casa più povera quando si ritrova solo, e la sede della OsCorp, una torre d oltre 1300 metri quadrati il cui vetro nero che domina il cielo di Manhattan si scontra con gli enormi interni bianchi. Per conferire maggiore realtà alle immagini, la troupe ha ultimato le riprese nella vera New York, dove è stata girata una lunga sequenza in cui Spider-man ( o, meglio, il pupazzo di nove metri mosso da un argano a motore e realizzato appositamente per la scena) si muove tra pilastri alti 24 metri per sfuggire al traffico e alla polizia.

IL COSTUME DI SPIDER-MAN

Creare un nuovo Spider-man significava anche creare un nuovo vestito di scena e nuovi lanciatori di ragnatele. La costumista Kym Barnett ha cercato di perfezionare un costume che nella storia Peter Parker si crea da solo, sottolineando il fisico magro dell'eroe. L'idea di partenza è che Parker crei il suo costume grazie all'uso di un computer e di conseguenza anche il costume usato è stato realizzato grazie a un software che, lavorando sul fisico dell'attore Andrew Garfield, ha incrociato le diverse linee in modo da creare forme geometriche visibili da qualsiasi angolazione. Il costume su cui si è lavorato prende spunto dalle divise degli atleti dei giochi olimpici invernali e dei ciclisti, fatti di materiali leggeri ed estensibili. Le lenti della maschera, invece, sono state prodotte da una società che crea gli occhiali da sole per l'esercito americano e la Nasa, mentre la maschera è stata realizzata in vetri ottici blu e coperta da uno schema d'oro a forma esagonale.
Dato che Peter crea i suoi lanciatori di ragnatele nella cantina dello zio prendendo informazioni da internet, Kym Barnett ha voluto renderli molto realistici ispirandosi a degli orologi con larghi cinturini realizzati in pelle e con una copertura in plastica per proteggere i quadranti.

EFFETTI VISIVI REALI

Per rendere la storia il più realistica possibile, il regista Marc Webb ha scelto di usare elementi più possibili del mondo reale e di ricorrere agli effetti speciali visivi solo quando è strettamente necessario. Per raggiungere tale obiettivo, ha lavorato a stretto contatto con i fratelli Andy e Vic Armstrong e i loro figli James e Scott, una famiglia di stunt acrobatici d'alto livello. Molte delle scene d'azione, non generate al computer, sono state girate dal vero, ricorrendo a innovative coreografie e design il cui artefice è Andy Armstrong, creatore di un metodo - che sfrutta elementi di alta ingegneria - capace di aumentare l'oscillazione di ogni movimento e renderlo sorprendente. Per la parte di Peter Parker, Andrew Garfield si è preparato seguendo un programma di intenso e rigoroso allenamento fisico - durato sei mesi e teso a migliorare i muscoli, l'agilità e la forza corporea - e sottoponendosi a un continuo monitoraggio nutrizionale. Per tre mesi i fratelli Armstrong lo hanno addestrato per le acrobazie, con lunghe sessioni di lanci dal trampolino, partite di basket e arti marziali. Poiché una delle caratteristiche che rendono interessante Spider-man è la velocità con cui si muove e che gli deriva dall'essere l'evoluzione di un piccolo ragno, Garfield ha trascorso molto tempo a studiare il movimento dei ragni e a sviluppare una postura simile alla loro.

GLI EFFETTI SPECIALI VISIVI

A curare gli effetti speciali visivi di The Amazing Spider-man è Jerome Chen, specialista più volte nominato agli Oscar e curatore anche dello Spider-Man di Sam Raimi. In collaborazione con il regista Marc Webb, Chen e i tecnici della Sony Pictures Imageworks hanno lavorato per amalgare le scene girate dagli stuntmen con la computer grafica, oltre che a ridefinire personaggi e location (come ad esempio la Sixth Avenue e il tetto della torre della OsCorp). Il lavoro più difficile e complesso è stato la creazione del personaggio di Lizard (comparso la prima volta nel 1963 nel numero 6 del fumetto), alto oltre 2 metri e 75, muscoloso e potente. Con una grande coda che ricorda il suo essere un lucertolone, Lizard ha il volto dalle caratteristiche umanoidi, importante per ricollegarlo al suo alter ego umano, il dottor Connors. La squadra di Chen ha trascorso mesi a fare ricerche sulle lucertole, a visionari filmati girati in zoo e musei e a visitare negozi di animali specializzati nella vendita di rettili prima di progettare un "mostro" che il regista Marc Webb voleva simile ai draghi di Komodo. I movimenti del volto e degli occhi di Lizard, invece, sono quelli rilevati dall'attore Rhys Ifans (interprete del dottor Connors). Spesso per i combattimenti con Spider-man, Lizard è stato reso "reale" grazie a uno stuntman - alto oltre 2 metri - vestito con una tuta nera, facilmente rimovibile in post produzione. Al team di Chen spetta anche il merito di aver reso realistica anche l'amputazione del braccio del dottor Connors.

The Amazing Spider-Man è stato girato in 3D, un ulteriore mezzo che permette al pubblico di immergersi nella storia e vedere il mondo attraverso gli occhi di Spider-man, creando una forte intimità con il personaggio e la sensazione di muoversi nello spazio e volare attraverso i cieli di Manhattan. Più che 3D, il regista Marc Webb preferisce definirlo "3V", dall'iniziale dei tre fattori su cui ha voluto puntare: velocità, volume e vertigini.

Note

Sebbene non manchino le battute, l’assenza di personaggi comici rende tutto più dark e si assiste a diverse tragedie. Forse troppe, tanto che il lutto per la morte dello zio è quasi sorvolato. Elemento salvifico è la storia d’amore, più riuscita di quella di Raimi. Meno convincente Lizard, la cui doppia personalità rimane un potenziale irrealizzato. Sul versante dell’azione, Webb se la cava con grazia.

Trailer

Commenti (14) vedi tutti

  • Interessante come rivisitazione, poiché decide di approfondire una parte del passato dell'uomo ragno ignorata dalla precedente trilogia. I giovani attori protagonisti hanno una buona chimica e il tono da commedia fantastica finisce per prevalere sulla componente supereroistica, con anche meno ironia e spettacolarità rispetto alle pellicole di Raimi

    commento di Fanny Sally
  • Decente, ma non molto di più. Notevoli le "riprese" aeree. Decisamente meno bello dell'esordio di Sam Raimi.

    commento di Clochard
  • Un regista che fa Webb di cognome, un attore come Garfield che riesce a non far pensare ad un altro fumetto, ma entra dentro al personaggio e da a Peter quello spessore necessario per sfondare la terza parete del fumetto.

    leggi la recensione completa di CarloMacchiavello
  • Partendo dal personaggio di Raimi e dal fumetto di Lee si rielabora uno Spiderman al passo coi tempi. Ma la nuova versione "smart" perde di profondità ed il risultato è si colorato, ma anche molto leggero.

    leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria Riccardelli
  • Gradevole ma inutile.

    commento di Fiesta
  • Siamo lontani anni luce dal primo spider-man di Raimi. Il film non sta in piedi mai, da dimenticare.

    commento di near87
  • Un buon film, che se fosse uscito prima della trilogia originale sarebbe stato più apprezzabile.

    leggi la recensione completa di Damon77
  • Non certo all'altezza dello Spiderman precedente ma nel complesso un buon film, belle le scene d'azione e divertenti gli intermezzi leggeri

    commento di Controvento
  • film da buttare nel cestino e vomitarci sopra se pensavano di battere la trilogia di raimi si sbagliano di grosso questo film e un remeke /reboot fatto un po' di fretta

    commento di maxium
  • Mi pare abbastanza deducibile che ormai per "L'Uomo Ragno" il bel tempo dei primi del 2000 sia ormai passato ed e' meglio non tentare di rinverdire i fasti che furono sperando negli incassi al Botteghino.voto.1.

    commento di chribio1
  • Voto 6. [24.12.2013]

    commento di PP
  • all inizio piace , poi comincia ad annoiare e la durata di 130min e' eccessiva, alla fine stanca

    commento di raimea
  • Era davvero necessario riportare la genesi di Spider-Man con attori diversi?Questo film é stato fatto solo per incassi in quanto la qualità della pellicola é scarsa,molto ripetitiva e noiosa.Giudizio:3=

    commento di Pietro1729
  • C'era davvero bisogno di un reboot a pochi anni dalla trilogia di Sam Raimi? Decisamente no. Da sottolineare inoltre che il 3D è del tutto assente per metà film…

    commento di polpy
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La recensione più votata è negativa

M Valdemar di M Valdemar
2 stelle

Da un grande potere derivano grandi fesserie: The Amazing Spider-Man. Un reboot da ributtare nei bidoni della spazzatura “creativa” dei potentissimi e (inci)vili creatori/produttori di questa ingorda operazione commerciale, frutto di una politica scellerata e pericolosa. Cioè: facciamo finta di niente? Non è di “ieri” la trilogia targata Sam Raimi? Solo chi ha meno di dodici/tredici… leggi tutto

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Tutti ne hanno parlato come del "reboot" della serie (vuol dire che si riparte da capo), ma alla fine è poco di diverso da un remake del primo Spider-man diretto da Sam Raimi nel 2002. Se ne sentiva il bisogno, a pochi anni di distanza dall'uscita degli altri? A mio parere, no. Ciò non toglie che l'esecuzione da parte del regista Marc Webb sia altamente professionale, alcune parti che… leggi tutto

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