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Amici miei. Come tutto ebbe inizio

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Amici miei. Come tutto ebbe inizio

di supadany
2 stelle

Semplicemente un film che non si doveva fare, o almeno non intitolare in questo modo visto che così si tratta di un vero e proprio sacrilegio tanto più che quest’ultimo è stato pure perpetrato nel modo peggiore finendo col risultare un vero pasticcio che non riesce quasi mai a strappare una sincera risata.

Nella Firenze di Lorenzo De’ Medici e Savonarola cinque amici trascorrono le loro giornate alla ricerca dello scherzo, spesso e volentieri portato tra di loro, ma che a volte vede subire soggetti esterni alla loro combriccola come nel caso del “legnaiolo” (Massimo Ceccherini) che convincono, dopo una botta in testa, di non ricordarsi nulla della sua vita quando in realtà avrebbe le idee fin troppo chiare.

La situazione però sfugge loro di mano quando, con l’avvento della peste, gabbano l’amico Cecco Alemari (Giorgio Panariello) che, convinto di essere ormai cotagiato dalla malattia, reagisce in maniera smodata finendo in guai seri.

 

 

Neri Parenti non è Mario Monicelli e non serviva certo questo film per ricordarcelo, ma alla prova dei fatti, e non c’erano molti dubbi in proposito, questo prequel ne esce con le ossa rotte e non solo per il misero risultato al botteghino (il flop più clamoroso dell’era recente di Aurelio De Laurentis).

La vitalità dissacrante dell’originale è del tutto persa per strada per far posto ad uno spirito assai più vicino a quello di un normale cinepanettone.

Ma a parte tutte le considerazioni critiche (negative) che si possono fare il problema di fondo, anche a voler scordarsi il passato (il che già non è per niente facile), è che non fa quasi mai ridere.

Il ritmo è troppo compassato, le idee di fondo sono alcune volte semplicemente disdicevoli e quando sarebbero più adeguate vengono sviluppate senza particolare brio (vedasi lo scherzo sulla peste che in altre mani avrebbe potuto diventare anche molto bello e calzante).

Colpa soprattutto di una scrittura spesso balbettante e di un cast composto da nomi noti, ma tutti, o quasi, incapaci di uno slancio anche personale (e scegliere il peggiore è impresa ardua).

In un contesto mal sviluppato fanno senza dubbio una gran bella figura le scenografie ed i costumi (segno ulteriore di una produzione che ci puntava tantissimo), ma questi aspetti in un assemble del genere contano comunque relativamente poco.

Insomma alla fine i preconcetti della vigilia trovano pieno risvolto nella visione del film ed il risultato rimane assolutamente deludente.

Stantio nello sviluppo e sbagliato fin dalla genesi.

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