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Cars 2

Regia di John Lasseter, Brad Lewis vedi scheda film

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La recensione su Cars 2

di FilmTv Rivista
6 stelle

Ai tempi di Marchionne, l’auto si globalizza e anche il sequel di Cars (2006) viaggia dalla provincia americana all’Europa fino al Far East giapponese dietro a Saetta McQueen, il bolide rosso dal gran sorriso. John Lasseter torna alla regia dopo cinque anni sull’onda di una passione infantile (è figlio di un concessionario Chevrolet) in questo lussuoso (un 3D non necessario) seguito del film d’animazione dove le macchine hanno spodestato gli uomini. Cars 2 è il 12esimo lungometraggio Pixar, che così festeggia i suoi 25 anni di vita. Ma se tutto gira intorno ai motori e il mondo è visto da occhi-fari perché scegliere un genere umanissimo come la spy story? La semplice vicenda di una superba fuoriserie che scopre l’amicizia e l’umiltà nella sperduta Radiator Springs è qui appesantita da un plot arrugginito tanto quanto lo è Cricchetto, il carroattrezzi diventato eroe, un redneck sempliciotto e molesto a seguito del campione delle corse. Amicizia virile a scoppio. In pista, macchine 007 al servizio di sua maestà, mata hari, scienziati malefici con l’accento tedesco, una banda di “catorci” venuti dall’Est, una Ferrari cialtrona in versione tricolore e tanti comprimari a quattro ruote dietro il Grand Prix che attraversa Parigi, Londra e un’improbabile Montecarlo annessa all’Italia. Fiancheggia Lasseter alla regia Brad Lewis, produttore di un altro cartoon esotico, Ratatouille, le caricature etniche infatti si sprecano. Qui l’idea ruota intorno all’ecoimbroglio delle multinazionali petrolifere, rappresentate dal magnate Miles Axelrod, una jeep color erba, che infetta gli ingranaggi delicati con il suo nuovo carburante organico, e dà il via a una serie di esplosioni a catena. Alla fine, il complotto sarà sventato e la benzina verde fasulla sostituita con il cosiddetto biocarburante, che, come si sa, crea enormi danni all’ambiente. Ma la “morale ecologica” sembra più un pretesto per la kermesse ad alta velocità su musiche di Michael Giacchino (ottimo compositore della colonna sonora di Up), che punta a “modernizzare” Cars con l’uso di laser, schermate interattive e trucchi alla James Bond. La bellezza dell’immaginazione Pixar questa volta è al di sotto dell’incanto di un altro sequel (il terzo), Toy Story.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 26 del 2011

Autore: Mariuccia Ciotta

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