Il cardinale Melville (un Piccoli gigantesco) viene eletto papa, ma come può lui, che non fu mai scelto per diventare attore e coronare il suo sogno, interpretare il ruolo più difficile in assoluto? Il peso sulle sue spalle è troppo grande, non si sente all'altezza e il mondo gli crolla letteralmente addosso facendolo sprofondare in una depressione che si porterà però dietro un effetto autoriflessivo. Moretti sceglie di agire attraverso un approfondimento individuale (il nuovo papa capisce di essere totalmente solo, privo della minima libertà) e uno sociale (il Vaticano è chiuso in se stesso e di conseguenza non ci può essere dialogo con il resto del mondo, in particolare con i fedeli, l'alienazione è completa). Per questi motivi Melville decide di tornare a contatto con la realtà attraverso gesti all'apparenza insignificanti ma che per lui assumono un valore di rinascita umana e spirituale: prendere la metro, mangiare una ciambella in un forno, incontrare un pazzo... Solo dopo essersi ritrovato e aver riscoperto il valore del dialogo, di sentirsi parte di una comunità, che potrà trovare il coraggio per prendere la sua decisione finale.
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