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Il mio nome è Nessuno

Regia di Tonino Valerii vedi scheda film

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La recensione su Il mio nome è Nessuno

di mm40
5 stelle

Il vecchio Jack Beauregard, pistolero 'in pensione', vive solo e disilluso; un giorno incontra però un giovane sconosciuto che dice di chiamarsi Nessuno e di essere un suo ammiratore. Nessuno sostiene inoltre che Beauregard dovrà sfidare da solo i 150 banditi che compongono il cosiddetto 'mucchio selvaggio' per poter entrare nella Storia. Convincerlo ad accettare non sarà per nulla facile.

 

Il mio nome è Nessuno rappresenta un passo avanti per il western commedia, deriva già stanca di un filone stanchissimo da tempo, che aveva lanciato negli anni precedenti proprio Terence Hill, qui protagonista insieme all'Henry Fonda reduce da C'era una volta il west (1968) di Sergio Leone. Si dice che proprio quest'ultimo abbia partecipato in veste di co-produttore e perfino di co-regista della pellicola; di sicuro comunque a Valerii la fantasia e la tecnica non mancano in questa che è la sua opera di gran lunga più nota. Leone è accreditato per certo, nei titoli di testa, come autore dell'idea da cui il soggetto di Fulvio Morsella ed Ernesto Gastaldi e la sceneggiatura del solo Gastaldi; la storia solo in apparenza ricalca l'andamento fiabesco dei film alla Trinità e più in generale dell'accoppiata Hill-Spencer: una coppia che si forma forzatamente, un'impresa sbalorditiva, una serie di rischi, il trionfo finale. Ma c'è qualcosa di più, a partire da quel 'mucchio selvaggio' evocato lungo tutto il film; va sottolineato poi che sia Terence Hill che Bud Spencer, quando separati, hanno sempre saputo ricavarsi un ruolo personale abbastanza definito, prescindendo insomma dalle logiche tipiche della coppia (Spencer meno, in effetti). Eppure Fonda, che non può sostituire per forza di cose Spencer essendo tutt'altro tipo di interprete, appare in quest'occasione poco incisivo, meno convincente e fors'anche meno convinto rispetto a Hill. Nel cast si segnala la presenza anche di Geoffrey Lewis, Mario Brega e Piero Lulli; ben assortite le musiche di un Ennio Morricone insolitamente giocoso, che arriva a parodiare la Cavalcata delle valchirie di Wagner (e a dire il vero lo fa per buona parte del film). 5/10.

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