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Il mio nome è Nessuno

Regia di Tonino Valerii vedi scheda film

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La recensione su Il mio nome è Nessuno

di fabry33
8 stelle

Sergio Leone ha scritto (ufficialmente) solo il soggetto di questo stupendo spaghetti western diretto da Tonino Valerii e interpretato da Henry Fonda e Terence Hill. Probabilmente la collaborazione del compianto regista romano è andata ben oltre, e il suo “zampino” si vede in diversi aspetti della pellicola.  Jack Beauregard è un celebre pistolero che nel corso degli anni è divenuto quasi una leggenda,  ormai, però, comincia ad invecchiare e vorrebbe solo partire per l’Europa.  Nessuno è un giovane abile con la pistola (ma anche a parole) che coltiva un sogno: far finire il suo idolo Jack nei libri di storia. Come riuscirci? Facile. Basta far in modo che Beauregard si ritrovi solo ad affrontare il Mucchio Selvaggio, centocinquanta banditi che “cavalcano come fossero mille”. La pellicola è ricca di riferimenti al cinema di Leone ed in particolare sembra essere, fatte le dovute proporzioni, la sorella minore del capolavoro C’era una volta il West. Anche in questo film il riferimento ai tempi che cambiano e al progresso inesorabile fanno da sfondo alla vicenda; a cambiare, però, e lo sguardo ed il tono con cui questi argomenti sono affrontati. Se la prima era una pellicola epica e potente, fortemente romantica, nella seconda i toni sono ammorbiditi da una costante ironia , impersonata da un bravissimo Terence Hill, da un atmosfera si malinconica , ma smorzata tanto da risultare quasi scanzonata. La fusione tra la freschezza e l’energia del giovane e la saggezza del "vecchio" danno vita ad un film decisamente valido che non scade nella banalità o nel melenso. Quello rappresentato è un incontro-scontro tra due modi di vivere e di essere uomini tra due generazioni a confronto e tra due “epoche” che si avvicendano. Sono davvero tante le scene indimenticabili, a partire dagli stupendi minuti iniziali, forse girati dallo stesso Leone, fino ad arrivare allo scontro tra Jack e Il Mucchio Selvaggio, passando per la bellissima sequenza girata tutta nella stanza del biliardo (come dimenticare la famosa storia dell’uccellino). Imperdibile poi il monologo finale di Beauregard che sembra un testamento scritto da Leone in persona,  il lascito del maestro, pistolero /regista, al suo allievo e, forse, erede. La colonna sonora è ovviamente realizzata da Ennio Morricone ed è come sempre perfetta nell’accompagnare le immagini e nel contribuire a dare corpo e anima alla pellicola, definendola quasi caratterialmente. Tutto si fonde alla perfezione in questo film di Valerii e anche se non può fregiarsi del titolo di capolavoro rimane comunque un film eccellente. Voto 8-

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