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Pirati dei Caraibi 4. Oltre i confini del mare

Regia di Rob Marshall vedi scheda film

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La recensione su Pirati dei Caraibi 4. Oltre i confini del mare

di Enrique
6 stelle

 https://www.youtube.com/watch?v=oUBFV6iJX5s

Quello dei Pirati dei Caraibi è, sulla carta (e, in parte, anche sullo schermo), un franchising redditizio che difficilmente può deludere le aspettative:

quando si prende una storia di filibustieri senza scrupoli, di escursioni via mare e via terra al limite della sopravvivenza e la si “irriga” di misticismo (curiosamente) cattolico e “stranezze” varie (sempre che tali si possano definire, ad esempio, le “sirene” in quanto - benché rappresentate in stile “Twilight” - , sono scolpite, oramai, da millenni nell’immaginario collettivo);

quando si realizza, insomma, una commistione perfetta tra “dark fantasy” e avventura allo stato puro, e si ripone il successo dell’operazione principalmente sulla bravura acrobatica del capitano più buffo di sempre (Jack Sparrow/J.Depp) - come sempre assistito da una bellezza conturbante, che stavolta ha le fattezza di Penelope Cruz -, è davvero difficile mancare il bersaglio.

Eppure in questo 4° episodio c’è qualcosa che si inceppa. Ovviamente, trattasi del quasi (ndr) definitivo esaurimento della vena creativa (Stuntman Miglio), ma non solo.

L’inizio è (moderatamente) scoppiettante e imprevedibile come sempre, ma l’umorismo, che pur non manca, stavolta, alla lunga inizia ad emanare l’olezzo del pesce vecchio (ma il buon vecchio Jack ha la lingua troppo lunga per accorgersene). Eppure, è, soprattutto, l’intera seconda parte che non funziona a dovere. Montaggio e sceneggiatura si avviluppano male a vicenda, troppi passaggi vengono trascurati o del tutto omessi ed anche i diversi finali rimangono incompiuti e, quindi, insoddisfacenti. Bene la colonna sonora (motivetto che vince, non si cambia).

 

Voto: 3 stelle (a voler esser generosi), sperando che al prossimo giro (che, sembra proprio, fra qualche annetto ci sarà), si dia una brusca virata al timone, verso nuovi e inesplorati lidi selvaggi (sempre che ne sia rimasto ancora qualcuno).

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