Regia di Tetsuya Nakashima vedi scheda film
stilosissimo armageddon umano in cui l'unica cosa che fa sentire ancora vivi, sono le immagini splendide di cieli, nuvole e statici spettacoli naturalistici in quadri urbani. altrimenti l'essere umano ne esce completamente a pezzi, pezzetti fossili irriconoscibili. e sono soprattutto le nuove generazioni, il nostro futuro, a non rappresentarlo affatto. nemmeno le diverse confessioni, che ad episodi compongono il film, hanno qualcosa di umano o di spiritualmente umano. le confessioni prendono la forma di fredde sentenze che ribadiscono che il futuro non ha niente di bello o pacifico. i ragazzi della classe di yuko, sono la brutta copia degli adulti e perdipiù, anche malfatta. l'arroganza che li contraddistingue si aggiunge alla distratta cattiveria che solitamente porta ad atti di bullismo, trasformandoli in alcuni casi in super-uomini senza esperienza. tocca quindi ad una studiata vendetta materna ricondurli al luogo di partenza, in una sorta di grembo materno ma ricolmo delle loro (dis)umano crudeltà, con i quali d'ora in avanti non potranno fare altro che confrontarsi. sono stati messi di fronte ad una scelta, e hanno fatto quella sbagliata. perseverando nella loro acerba supponenza, hanno firmato la loro condanna, portando una madre a vivere per un senso distruttore di vendetta. può una bella forma rendere un inferno tale? si, e nelle mani di nakashima, è come assistere ad un ricco menù, lussuosamente imbandito che nasconde inenarrabili orrori culinari, in cui non sarà il cibo ad essere la portata. graditissima la quasi totale assenza di violenza visiva a favore di quella psicologica, che però è talmente rarefatta che non appesantisce il cuore dello spettatore. è come essere straziati da torture insopportabili e non sentire dolore perchè non c'è più niente che ci renda simili agli esseri che si presuppone dovremmo essere. involucri vuoti ripieni di horror vacui.
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