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Mr. Woodcock

Regia di Craig Gillespie vedi scheda film

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La recensione su Mr. Woodcock

di degoffro
4 stelle

E’ davvero strano constatare come un regista nello stesso anno possa girare due film così diversi per temi e qualità. Craig Gillespie è l’autore dell’intenso e riuscito “Lars e una ragazza tutta sua” con cui questo modesto “Mr. Woodcock”, girato sempre nel 2007, ha davvero poco o nulla da spartire. John Farley da adolescente era un ragazzino impacciato e grassoccio, sempre preso di mira, sbeffeggiato ed umiliato dal severissimo e psicopatico insegnante di educazione fisica Mr. Woodcock che lo insultava dicendogli “sei il più grasso, gelatinoso, meno in forma bamboccio del mondo.” Woodcock del resto è uno che non ha mai tollerato perdenti nella sua palestra, perché, a suo modo di vedere, “l’unica cosa che importa in questo mondo è la forza: forza del corpo e della mente.” 13 anni dopo, John ha superato i complessi dell’adolescenza ed è diventato un giovane ed affascinante scrittore di successo, autore di un libro autobiografico divenuto best seller che “insegna alle persone a liberarsi dei ricordi spiacevoli cosicché possano avere di nuovo stima di sé” Invitato nella sua cittadina natale per ricevere l’ambito premio “chiave pannocchia”, scopre con orrore che la mamma si è fidanzata proprio con il detestato Mr. Woodcock, da lei definito amorevolmente “così bello, dolce, premuroso. Un gentleman.” John è incredulo e non riesce a capire come sua madre frequenti un uomo di tal risma che peraltro, orrore degli orrori, sta per essere premiato persino come “educatore dell’anno”. “Mia madre vuole uscire con quel coglione? Faccia pure!” sbotta John. Quando però gli viene comunicato che i due piccioncini intendono convolare a giuste nozze (“Sta per sposare l’anticristo!”) gli crolla definitivamente il mondo addosso. “Sembra che sarò il tuo nuovo papà!” gli dice sarcastico Woodcock. John non può permettere che l’incubo peggiore della sua adolescenza possa divenire suo padre e decide di passare all’azione: “Entrerò nella sua testa e gliela farò girare.” Ovvio che i risultati saranno ben diversi dalle sue aspettative. Commedia simil demenziale (protagonista è infatti il mai troppo simpatico Seann William Scott della serie “American Pie”, definito da Woodcock “un ragazzo viziato che non vuole lasciare la tetta destra di sua madre”) che punta tutto sull’interpretazione da vero bastardo del grande Billy Bob Thornton, non nuova ma sempre godibile. Peccato che il suo Mr. Woodcock, uno che non chiede scusa perché “chiedere scusa è per i criminali e per i rotti in culo e io non sono nessuno dei due” è l’unica, debole, ragione per vedere un filmetto malinconicamente avaro di sorrisi, per lo più concentrati nei primi cinque minuti, quando viene presentato il protagonista (basterebbe vedere quelli, a conti fatti del tutto illusori). Il resto si trascina con noia e lentezza tra gag statiche e battute stitiche. Il prevedibile buonismo finale poi è quanto di più stucchevole si possa immaginare. Spiace infine vedere Susan Sarandon ridotta a fare da tappezzeria in lavoretti tanto insignificanti e vuoti. Scritto da Michael Carnes e Josh Gilbert, autori poi di “Puzzole alla riscossa”.

Voto: 4

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