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Arrietty

Regia di Hiromasa Yonebayashi vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Arrietty

di AndreaVenuti
8 stelle

Arrietty- Il mondo segreto sotto il pavimento è un film d'animazione giapponese del 2010 dello Studio Ghibli.

Il film, scritto da Hayao Miyazaki, è diretto da Hiromasa Yonebayashi.

Il film è tratto dalla serie di racconti fantasy Gli sgraffignoli di Mary Norton.

 

Sinossi: Il giovane Sho pochi giorni prima di un pericoloso intervento al cuore viene mandato dalla sua famiglia a riposarsi in una casa in campagna nei pressi di Koganei (vicino Tokyo), luogo tranquillo ed immerso nel verde. Una volta giunto in questa grande tenuta incontrerà una strana creatura umanoide, si tratta della giovane Arrietty.

Arrietty è una "prendimprestito" che vive con la sua famiglia sotto il pavimento della tenuta, raccogliando piccoli oggetti degli umani.

I due nonostante le evidenti differenze diventeranno ottimi amici e forse qualcosa di più...

Miyazaki con la speranza di trovare un suo degno erede, dopo aver visto letteralmente crescere in casa propria il talento di Yonebayashi (nello Studio a partire da quando aveva ventiquattro anni) decise di affidargli una prima regia, dandogli massima autonomia.

Il ragazzo ripaga alla grande la fiducia poichè oltre a realizzare un film in pieno stile Ghibli, molto vicino alla magia artistica dei suoi maestri, incassa alla grande al box office ed inoltre conquista numerosi premi locali.

 

Il film si apre subito in maniera significativa proponendo un elemento fondamentale per lo Studio, ossia il rapporto città/campagna. Arrietty inizia con una serie di panoramiche su di un quartiere residenziale invaso da macchine e grattacieli e poco dopo il regista ci trasporterà in campagna mostrandoci un luogo "magico" e senza tempo in cui si evince il suo amore per la natura e per il mondo animale.

scena

Arrietty (2010): scena

Arrietty, come tutte le opere dello Studio, è un film si stratificato con diverse chiavi di lettura (ci arriveremo a breve) ma allo stesso tempo non si dimentica di intrattenere alla grande proponendoci frangenti avvincenti, nonostante l'ambientazione sia una semplice casa di campagna.

La sequenza in cui Arrietty e suo padre si avventurano alla ricerca di una zolletta di zucchero all'interno della cucina, è degna dei migliori Indiana Jones, in quanto per loro due una cucina rappresenta un luogo pieno di insidie dove un chiodo può rivelarsi un'ancora di salvezza mentre uno spillo diventa un'arma di difesa essenziale.

 

Meravigliose anche le scene all'interno della minuscola casa di Arietty, rappresentata con una minuziosità degna di Miyazaki, regalandoci dei quadri pittorici fantasy-naturalistici maestrosi.

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Arrietty (2010): scena

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Arrietty (2010): scena

Un altro aspetto grandioso del film riguarda la caratterizzazione dei due protagonisti.

Arrietty rientra di diritto tra le eroine ghibliane; ragazzza pura, audace, curiosa e soprattutto pronta a tutto pur di aiutare la sua famiglia, tuttavia la grande rivelazione è Sho. Un ragazzo estroverso che sembra aver perso la voglia di vivere in quanto in un momento di massima difficoltà viene abbandonato da tutti.

Qui troviamo la prima doppia grande critica del giovane Yonebayashi verso alcune famiglie giapponesi per nulla coese con genitori assenti ingiustificati e di riflesso frecciatta al sistema lavorativo locale dove l'obiettivo rimane sempre la produzione h24, mentre un ulteriore attacco viene diretto nei confronti del consusmismo (nella casa di campagna numerosissimi oggetti non sono per nulla utilizzati bensì ammucchiati uno su l'altro a prendere polvere al contrario per Arrietty un semplice spillo diventa essenziale )

 

Tornando a parlare dei protagonisti, sono diverse le scene in cui i due sono insieme; sequenze contraddistinte da una certa delicatezza ed enfasi poetica (pensiamo al fantastico finale incerto ma pieno di positività), inoltre troveranno spazio anche dei confronti significativi ed incredibilmente attuali: Sho in maniera cinica dice ad arrietty che le specie che non si adattano ai cambiamenti sono destinati a scomparire, la giovane però ribatte subito evidenziando come lei e la sua famiglia si trovino in difficoltà non a causa loro ma per il comportamento inopportuno del giovane e dei suoi simili (signora Haru).

Il tutto ovviamente è una chiara metafora all'inquinamento/danni del'uomo verso la natura

Continuando sul discorso personaggi, se proprio vogliamo essere pignoli si poteva fare qualcosina di più su Spiller (coraggioso prendimprestito) e la signora Haru (governante della casa); soggetti interessanti ma poco approfonditi.

 

Elegante e funzionale la regia, atta a valorizzare al massimo la natura.

Nota di merito anche per la colonna sonora composta dalla cantante bretone Cecile Corbelprima artista straniera a comporre una colonna sonora per lo Studio Ghibli.

Esordio folgorante di un regista che si riconfermerà con l'ottimo Quando c'era Marnie (//www.filmtv.it/film/69093/quando-c-era-marnie/recensioni/910639/#rfr:none) ma nonostante questo forse per le forti pressioni forse no, lascia il Ghibli per fondare poco dopo con l'amico e collega Nishimura lo Studio Ponoc (//www.filmtv.it/film/137423/mary-e-il-fiore-della-strega/recensioni/946839/#rfr:none).

 

Consigliatissimo

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