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Arrietty

Regia di Hiromasa Yonebayashi vedi scheda film

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La recensione su Arrietty

di FilmTv Rivista
8 stelle

Esordio nella regia di uno tra i migliori animatori dello Studio Ghibli, Hiromasa Yonebayashi, Arrietty. Il mondo segreto sotto il pavimento non tradisce le aspettative e sfoggia un’animazione che non concede quasi nulla alla computer graphic, con una cura per il dettaglio commovente. E nessun film più di Arrietty, con i protagonisti alti dieci centimetri ad abitare case in miniatura, può concedere spazio al gusto del particolare e al disegno minuto dell’ambientazione, reinventando oggetti comuni per dare vita a un mondo intero, consueto eppure nuovo. La giovane Arrietty vive in segreto e in pace con la famiglia, finché non è scoperta da Sho, 12enne umano. Il piccolo popolo è in via d’estinzione e deve restare nascosto, infatti una donna cercherà di speculare sulla scoperta, costringendo la ragazza a un avventuroso e difficile salvataggio. Eroina femminile saggia e coraggiosa, Arrietty è la tipica protagonista di Miyazaki e il film è molto vicino a quelli del sensei, del quale mancano solo le sequenze di trasformazione. La differenza maggiore la fa però l’accompagnamento musicale, firmato non dal solito Joe Hisaishi (musicista anche di Kitano), bensì da Cécile Corbel, con uno stile spesso pop un po’ spiazzante per i fan, ma forse è solo questione di abitudine. Se per musica e regia Arrietty segna un rinnovamento dello Studio, dall’altra è un progetto che Hayao Miyazaki e Isao Takahata pensarono di adattare già 40 anni fa. La saga letteraria degli Sgraffignoli di Mary Norton (ripubblicata in Italia da Salani a partire da Sotto il pavimento, 2004, pp. 182, E 7,80), già trasposta al cinema con I rubacchiotti nel 1997, era del resto una scelta ovvia per le ferventi simpatie comuniste che allora animavano il duo. Il piccolo popolo vive infatti di “prestiti”, ossia di espropri proletari, e la ragione di un adattamento oggi non è meno politica. Dice Miyazaki: «L’idea del “prendere in prestito” è intrigante e perfettamente attuale. L’era del consumo di massa sta per concludersi perché viviamo una pesante crisi economica». Inoltre la famiglia di Arrietty attraversa situazioni analoghe a quelle dei molti profughi del mondo. Anche (i film per) i più piccoli possono dire grandi cose.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 41 del 2011

Autore: Andrea Fornasiero

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