Regia di Martin Provost vedi scheda film
Bello oltremisura questo film. Nelle luci, nei colori, nelle inquadrature e nelle fredde pietre del piccolo adorabile paesino. Bello nell'interpretazione della protagonista che ci accompagna nella storia, vera, camminando nei prati, meravigliosi, con la sua camminata goffa, con le misere scarpe e lo scialle logoro, estate e inverno. Devo ammettere che mi è piaciuto davvero tanto questo film. La storia di estrema povertà e fatica di una donna, sola. Una donna con il dono dell'arte allo stato puro nelle dita. Una vita che scorre tra il silenzio, rotto solo dalla vocina esile di una canzone religiosa o dai passi pesanti sulle pietre delle strade ghiacciate. Una vita in cui la donna ruba al sonno un attimo di vita, per ottenere colori e misture che prendono forma sul misero pavimento, in quella che è arte innata ed innovativa. Una povera donna che aspetterà per una vita intera una lettera, in bella calligrafia, scritta a lei, proprio a lei, con tanto di nome e cognome. Una donna che arriverà alla pazzia e che solo grazie ai suoi quadri potrà di nuovo camminare nei prati ed essere ancora parte della natura, sua materia prima.
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