Regia di Martin Provost vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Film confezionato con parecchie scelte estetiche molto felici e che ruota attorno alla figura dominante di Seraphine Louis, qui interpretata in maniera viscerale da un’incredibile Yolande Moreau.
Insomma il film ha dei suoi meriti oggettivi, ma il salto di qualità è anche, se non soprattutto, merito di un’attrice davvero in forma.
Francia inizio ‘900, Seraphine Louis (Yolande Moreau) vive facendo lavori casalinghi presso alcune famiglie di buona estrazione sociale, mentre nel tempo libero si dedica alla pittura e vive un rapporto particolare con la natura che la circonda e con la fede.
Tra i suoi clienti c’è anche Wilhel Uhde (Ulrich Tukur), critico d’arte che si accorge casualmente del suo talento, ma prima la Guerra Mondiale e poi la crisi economica del 1929 impediscono a Seraphine di vendere le sue opere al giusto valore, proprio quando ormai era convinta di avercela fatta.
Pellicola molto particolare questa confezionata da Martin Provost che qui azzecca alcune mosse vincenti, a partire dalla scelta della protagonista, vero valore aggiunto del complesso, ma non solo.
Infatti mi ha colpito molto la cura nella scelta degli ambienti, interni o esterni che siano, l’uso dei colori, l’ordine dei particolari, ma soprattutto funziona la rappresentazione della più semplice natura, con i prati verdi, una pianta rigogliosa, un ruscello che scorre, senza dimenticare i dipinti dell’artista, sempre ispirati ai frutti della terra, i cui colori cozzano felicemente con i freddi interni della piccola casa disordinata dalla protagonista.
Un po’ meno bene procede invece la narrazione, che, di tanto in tanto, avanza a strappi e non riesce sempre ad essere coesa anche perché comunque non è affatto semplice coprire una trentina d’anni in poco meno di due ore, ma la sensazione è che si potesse fare comunque qualcosa di meglio.
Ma poi c’è la protagonista; la Moreau è bravissima, ma rende comunque vivo un personaggio scritto fin dal principio molto bene e che assume connotazioni rilevanti essendo donna umile in una società maschilista e dominata dal potere economico (così com’è semplice, ma anche non banale il suo rapporto con Wilhelm).
Così questo film finisce col presentare tanti tratti somatici molto interessanti e anche qualche imperfezione non manca, ma la sommatoria di questi aspetti porta ad un saldo prevalentemente in attivo.
E lo spirito di Seraphine anche dopo la visione tende a non lasciarti e questo non è poco.
VOTO : 6/7. Non riesce sempre a far collimare le immagini con il passo della storia, ma è pur sempre vero che le prime sono azzeccate in maniera davvero molto positiva.
VOTO : 7,5. Grandissima interpretazione. Il suo personaggio è scritto molto bene, e questo è un grosso aiuto, ma lei è magnifica in tanti atteggiamenti ed espressioni, regalando momenti che ti rimangono nella memoria.
VOTO : 6,5. Interpretazione precisa. Spalla più che adeguata alla causa.
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