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Non avere paura del buio

Regia di Troy Nixey vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Non avere paura del buio

di Fanny Sally
6 stelle

Antiche, malvage e dispettose presenze infestano una vecchia e cupa villa in cui si trasferisce una famiglia in corso di formazione. Racconto fantastico dalle atmosfere oscure che attinge alla mitologia nordica.

Il titolo non è dei più fantasiosi per un film che si propone di spaventare lo spettatore con quella che è tradizionalmente una delle paure più ataviche dell’uomo: l’oscurità, quell’assenza di luce che spesso diventa anche sinonimo di ignoto, e dell’ignoto per eccellenza che è la morte.

 

Le premesse di questo racconto che prende le mosse da un cupo maniero del secolo scorso dove un’ignara famigliola dissestata, composta da padre, nuova compagna e figlioletta avuta dal primo fallimentare matrimonio di lui, si trasferisce, nella ottimistica speranza di poter iniziare insieme una nuova vita. Niente di più classico, insomma, se non fosse che l’abitazione prescelta come nido familiare ha già degli inquilini ostili. E anche in questo caso, ci si aspetta la solita storiella di malvage presenze incorporee, invece la realtà si rivelerà molto più bizzarra, per quanto discretamente originale.

 

La vera protagonista della storia è una bambina malinconia, solitaria e molto sensibile e ben presto si intuisce che i toni della narrazione sono quelli di una favoletta dark rivolta ai più giovani, ma tranquillamente fruibile anche da un pubblico più cresciuto, che nelle atmosfere richiama in parte certi prodotti del cinema per ragazzi degli anni’80, in parte altri classici del filone fantastico come Casper, e più da vicino quell’immaginario mondo parallelo popolato da creature oscure, antichissime e buffe portato sul grande schermo da film come “Il labirinto del Fauno”. Non a caso i titoli d’apertura ci informano che Guillermo del Toro è qui in veste di produttore.

 

Se la trama non offre tanti spunti originali specialmente nella caratterizzazione dei personaggi principali e delle loro dinamiche, la regia dell'esordiente Troy Nixey, sostenuta da una scenografia molto curata e da buoni effetti sonori, riesce comunque ad intrigare almeno fino alla rivelazione centrale, offrendo anche momenti di tensione e di azione, con qualche goccia di sangue. Katie Holmes e Guy Pierce svolgono dignitosamente il loro mestiere, senza tanto clamore, se la cava anche piuttosto bene la piccola Bailee Madison.

 

Nulla di eccezionale, ma sicuramente un buon prodotto di evasione, adatto soprattutto a chi ama il genere fantastico dalle tinte horror.

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