Regia di Wes Craven vedi scheda film
Da qualche parte, negli ultimi anni, Wes Craven deve aver perso il senso delle storie, mantenendo intatto solo il "senso del cinema": infatti, le sue ultime opere, fiacche e per nulla spaventose, sono tutte girate con mano esperta(guardatevi la sequenza finale di questo film, ad esempio), ma completamente insensate da un punto di vista logico e simbolico: il suo cinema horror, che un tempo aveva un senso e proponeva trame intelligenti, capaci di colpire l'inconscio od il lato critico/citazionista dello spettatore, sono diventate ora spenti esercizi di narrazione, con alcuni spunti interessanti e sprecati(come in "Cursed"), trame banali e svolte senza nerbo("Red eye"), o addirittura assurde("Scream 3"), in cui si muovono personaggi poco più che bidimensionali, o con una personalità che non "fiorisce" mai, ma rimane solo potenzialmente interessante(in "Cursed" soprattutto, ma anche qui). Craven non ha perso il senso della regia, quanto piuttosto il senso della sceneggiatura e di una "buona storia". In questo "My soul to take" siamo quasi incapaci di ricordare la trama, la paura sembra un "argomento intellettutale" più che emotivo(come se Craven riflettesse sul suo significato, più che desiderare farci paura), e le poche cose notevoli sono alcuni dialoghi interessanti(soprattutto tra Bug ed Alex) e qualche istante di atmosfera. Per quanto rimanga impressionante e sublime la sequenza in cui Bug ed Alex danno una dimostrazione di come si comporti il Condor californiano in classe(un piccolo gioiello nel fango del film).
Cast poco e nulla interessante.
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