La recensione su Passione

di supadany

6 stelle

VOTO : 6++.

John Turturro confeziona un documentario dedicato alla musica napoletana e, di riflesso, alla città stessa ed alla gente che l’ha abitata e che la vive tuttora.

In questo lavoro il regista ha soprattutto il merito di averlo portato avanti con semplice spontaneità e brillantezza di passo facendo succedere momenti musicali in grado di essere a volte vibranti, altre volte anche travolgenti.

Certo poi il recepimento, più o meno positivo, di questa opera è altamente condizionato dai gusti musicali, sarà per questo che mi limito ad un giudizio complessivo più che soddisfacente e non vado oltre.

I momenti migliori sono, per me, quelli vissuti in compagnia di Fiorello (ritmo e danza trascinanti, ma anche divertenti con Turturro che scava alla ricerca del petrolio), della voce di M’Barka Ben Taleb (molto brava e bel pezzo) e del più classico Massimo Ranieri, ma diciamo che quasi tutti gli spezzoni sono confezionati con un apprezzabile gusto estetico.

Turturro è infatti bravo a trovare alcune geometrie interessanti, volti del posto e piccoli (grandi) scorci della città che lo ospita.

Ed è per questo che durante la visione pare di non essere più davanti allo schermo, ma in mezzo alla scena di una città dalle due facce (tra l’altro il documentario in questione l’ho visto proprio a fagiolo prima di andarci per lavoro) molto interessante appunto per le sue contraddizioni.

Quindi si può dire che il lavoro di Turturro sia stato assolutamente egregio, ricco di energia e capace, come da titolo, di generare passione, ma anche un sincero divertimento.

Unica controindicazione che mi sento di citare è che chiaramente conta il grado di interesse per il tema trattato … se è alto allora il godimento è assicurato, in caso contrario la soddisfazione potrebbe essere più mitigata.

Comunque da vedere per provare sensazioni diverse.