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Notizie degli scavi

Regia di Emidio Greco vedi scheda film

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La recensione su Notizie degli scavi

di Peppe Comune
7 stelle

Il "Professore" (Giuseppe Battiston) è un "omaccione" dall'aspetto bonario e dal fare alquanto trasandato che trascorre le giornate a fare commissioni per gli altri. La sua unica preoccupazione sembra essere quella di non inimicarsi la "Signora" (Iaia Forte), la proprietaria di una casa un pò equivoca dove il Professore vive insieme ad altre ragazze facendo, in cambio del vitto e l'alloggio che gli viene garantito, servizi di ogni tipo, fuori e dentro la casa. Qualcosa inizia a cambiare nella vita del Professore quando riprende i contatti con la "Marchesa" (Ambra Angiolini), una vecchia "ospite" della casa che è all'ospedale perchè ha tentato il suicidio in seguito ad una cocente delusione amorosa. E dopo aver visitato gli scavi archeologici di Villa Adriana a Tivoli. 

 

 

Da un racconto degli anni sessanta di Franco Lucentini, Emidio Greco trae un film di raffinata delicatezza, una storia che segue un percorso insolitamente sotterraneo per arrivare al centro di una ragionata riflessione sul valore terapeutico della bellezza. Si procede per ellissi, sia la natura “equivoca” della casa che le reali intenzioni sentimentali dei protagonisti rimangono, oltre che aperte ad ogni possibile sviluppo, volutamente sottotraccia, come dei rumori che non devono disturbare la quiete o come il superfluo che non può prendere il sopravvento sul necessario. Si agisce per sottrazione dunque, col chiaro intento di far emergere la sostanza malinconica del professore tra i ritagli di una vita passata ad aspettare, seguendo i percorsi atipici di una coscienza critica in via di maturazione e lo sguardo perso su un mondo che va di fretta. Il Professore vive facendo commissioni, sempre alle dipendenze di qualcono o qualcosa in una società che non sa ascoltarel’originale disarticolazione dei suoi ragionamenti, che seguono percorsi incidentati per arrivare ad un’interpretazione straniante delle cose che gli accadono intorno, con le parole che sembrano emanare un suono d’altri tempi, acquisire un sapore antico, segno evidente di un modo di rapportarsi alla realtà che sottintende un ingenuità di spirito appena scalfita dalla maliziosa indifferenza che lo circonda. La Marchesa è l’unica persona che gli si offre disinteressatamente, che gli chiede di fargli compagnia per il puro piacere di farlo, senza che le sue visite all’ospedale debbano accompagnarsi all’espletamento di una commissione, ma così, perché possono incontrarsi due esigenze amiche, perché lui ne ha voglia e lei ha tanto bisogno di non restare sola. Questa inusuale apertura di credito, unita alla visita degli scavi della splendida Villa Adriana di Tivoli, fulgido esempio di conservazione virtuosa della memoria storica, concedono sprazzi di vitale autonomia alla monotona esistenza del Professore che, come un bambino che inizia a fare nuove esperienze, si apre al mondo cominciandolo a guardare da altre prospettive. Il modo tutto particolare di raccontare alla Marchesa la visita agli scavi fa nascere fra i due una complicità che può essere il viatico a qualcosa di più profondo, che fa avvicinare due cuori alla deriva nelle prossimità dello stesso bisogno di tenerezza, riaccendendo quella “speranza misteriosa, per troppo tempo sconosciuta, nascosta nella memoria della felicità”(come recita emblematicamente "Insieme", la canzone scritta dallo stesso regista e cantata da Ornella Vanoni sui titoli di coda). Un avvicinamento dei sensi che Emidio Greco fa maturare molto lentamente e che non si manifesta mai apertamente, come se si trattasse di un  percorso sotterraneo che sta trovando la strada più giusta per poter uscire in superficie. Un aspetto fondamentale questo dei sentimenti che rimangono sottintesi e che forma insieme a quell’altro elemento che percorre sottilmente il film, ovvero il concetto di memoria storica che si lega alla visita rivitalizzante agli scavi di Villa Adriana, due facce di una stessa medaglia,due percorsi complementari che servono al fine di ripulire l’animo dalle scorie della solitudine e riscoprire la bellezza sotto le macerie di una vita passata all’ombra. Il tenero finale in una Roma notturna ci restituisce due cuori molto vicini alla "memoria" delle loro più belle sensazioni e un Professore ormai capace di smascherare la mediocrità che lo circonda e di porvi rimedio attraverso l'attuazione di scelte consapevoli. Ottima l’interpretazione di Giuseppe Battiston (che non mi sorprende più) e assai brava anche Ambra Angiolini (che invece mi ha piacevolmente sorpreso) nel non facile ruolo di una sentimentale in bilico. Emidio Greco si conferma un autore raffinato, facitore di un cinema dal respiro letterario, insolito e garbato insieme, con accenni di apparente inconsistenza contenutistica e con tocchi di rara eleganza stilistica. Da rivalutare, possibilmente prima che muoia.

 

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