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La passione

Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film

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La recensione su La passione

di supadany
7 stelle

VOTO : 6/7.

Cinema tutt’altro che perfetto quello di Carlo Mazzacurati che comunque riesce ancora un volta, dopo il migliore “La giusta distanza”, a calarsi in una piccola realtà provinciale, con una storia questa volta più votata alla commedia con anche tocchi più ambiziosi che però non vanno proprio del tutto a segno.

Gianni Dubois (Silvio Orlando) è un regista in crisi d’idee, fermo al palo da cinque anni, con un produttore che lo incalza ed una musa (Cristiana Capotondi) che aspetta una nuova chiamata dopo i successi conseguiti insieme.

Come se non bastasse Gianni è chiamato in un paesino in Toscana dove ha un’appartamento nel quale una perdita d’acqua ha rovinato un importante dipinto situato nella chiesa sottostante.

Il sindaco del paese (Stefania Sandrelli) e l’assessore (Marco Messeri) gli fanno capire che l’unico modo per uscirne pulito è dirigere la rappresentazione de “La passione” che si tiene solo cinque giorni dopo.

Seppur riluttante accetta, ma i problemi sono tanti, la sua voglia poca, lo aiuta giusto un caparbio viandante (Giuseppe Battiston), mentre una giovane polacca (Kasia Smutniak) lo attrae e lo sveglia dal suo proverbiale torpore.

Ho trovato il film sostanzialmente molto gradevole e scorrevole, con un’idea di fondo non nuova (un artista in crisi), ma un’ambientazione provinciale con tante piccole idee a sorreggere un umorismo leggero e disilluso (sono davvero tante, dal poggiolo dove si fa la coda per poter usare il telefonino, al dettato in classe per sostituire la fotocopiatrice, alle prove decisamente amatoriali) tanto distante dalla caotica vita metropolitana (e la rappresentazione di attori professionisti e produttori non è certo accomodante).

Il film si beve così tutto d’un fiato, si sorride senza scadere in volgarità, peccato solo per un finale che punta ad elevarsi ad un gradino autoriale più elevato, non riuscendoci (senza scordare il rapporto tra il protagonista e la giovane Caterina che non viene sviluppato a dovere).

E’ comunque una scelta coraggiosa, tra una rappresentazione improvvisamente silenziosa, la pioggia battente e l’ultima immagine trasportata in un altro luogo, purtroppo anche poco significativa, almeno per chi scrive.

Nonostante questo, che comunque è un bel difetto, non riesco a dimenticarmi i primi ottanta minuti, leggeri, ma non vuoti, una bella e semplice coralità (e gli attori aiutano parecchio) che mi ha fatto scivolare lentamente nella storia e nei suoi personaggi.

Imperfetto, questo senza dubbio, ma anche felicemente anomalo per l’asfittico panorama cinematografico italiano che troppo spesso si dimentica di quante sorprese possa regalare la nostra terra e la nostra vita quotidiana.

Su Carlo Mazzacurati

VOTO : 6/7. Imperfetto, ma anche capace di gestire un racconto (e un bel cast) senza alzare la voce e con tante genuine idee. Peccato per un finale che tanto voleva essere alto ed invece non lo è, ma nel complesso regala più luci che ombre.

Su Silvio Orlando

VOTO : 7. Imprescindibile, in un ruolo che sa ben fare, ovvero quello dell'uomo di mezz'età con mille problemi che non riesce (o non vuole) a risolvere. Poi era da un pò di tempo che non lo vedevo in un film e mi mancava parecchio.

Su Cristiana Capotondi

VOTO : 6++. Piccola parte, isterica al punto giusto.

Su Kasia Smutniak

VOTO : 6+. Il suo personaggio è troppo sacrificato, ma non è colpa sua. Lei infatti è naturale e gradevole.

Su Stefania Sandrelli

VOTO : 6. Piccola, ma piacevole, parte.

Su Giuseppe Battiston

VOTO : 6/7. Sempre bravo, in questi tipi di film si trova benissimo e regala sempre buoni spunti.

Su Corrado Guzzanti

VOTO : 6++. Bel ruolo anche se con minutaggio limitato. Caparbio ed eccentrico, con un paio di belle battute (quando recita e dice "gatto" al posto di "gallo" sono schiantato dal ridere, anche per la situazione in se).

Su Marco Messeri

VOTO : 6+. Piuttosto divertente.

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