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La passione

Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film

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La recensione su La passione

di bradipo68
8 stelle

Cambia lo sfondo,dal brumoso Veneto alla soleggiata Toscana(anche se verrà giù un acquazzone da record come nons e ne vedevano da 150 anni al Venerdì Santo) ma non cambia il cinema di Mazzacurati attento osservatore delle dinamiche della provincia italiana che lui sa ricreare ad arte in virtù di un metronomo interno che ne scandisce il ritmo alla perfezione.La passione è un film molto più cattivo di quello che sembra,la riunione ecumenica tutti sotto la croce a cantare Mozart nell'atto finale della rappresentazione è solo il risultato algebrico piuttosto casuale se vogliamo di una serie di accadimenti strani e imprevedibili,non il ritrovare uno spirito convintamente unitario.Le spruzzate di vetriolo principali sono però quelle dirette al cinema italiano che qui viene rappresentato dagli unici due personaggi tratteggiati in modo del tutto negativo:quello del mentore/agente di Dubois/Orlando,realistica espressione della avidità industriale cinematografica e quello dell'attrice di fiction intepretata dalla Capotondi,simbolo dell'arrivismo italico che si vuole dare una sorta di nuova verginità su grande schermo dopo aver impazzato per quello piccolo.La figura di Dubois impersonata dalla faccia da perdente professionista di Orlando è paradigmatica dello stato comatoso in cui riversa certo cinema italiano:un uomo di mezza età come lui che in casa ha targhe recenti per aver vinto come regista emergente è testimonianza della mancanza di ricambio generazionale,la sua stasi creativa è il simbolo che ormai si cavalcano solo soggetti più beceri,non si ha idea di investire in cinema alternativo alla commedia strappaincassi.In un film come questo si ride ma sempre con quel retrogusto amaro che fa tanto commedia all'italiana degli anni d'oro.Se nella prima parte viene dato un gustoso ritratto d'ambiente di questo paesino medievale che sembra toccato solo marginalmente dal turismo di massa,nella seconda parte il tono si fa più serio,più cattivo arrivando anche a porre quesiti non banali sulla religiosità(o sulla mancanza di essa nel popolo bue incapace di scavare così a fondo nella propria anima),sbertucciamenti assortiti ai vari popoli delle sagre(i musicisti che invece di suonare per la passione di Cristo vengono cooptati per la ben più remunerativa sagra del cinghiale),un finale che vira al grottesco in cui la maschera da Gesù Cristo grasso di Battiston assume se possibile un aspetto ancora più inquietante,una faccia con stimmate mutuate dal cinema horror, in una notte buia e tempestosa(Mazzacurati non rinuncia alle contrarietà del clima) e illuminata di traverso dalle luci lancinanti di Bigazzi che stavolta usa colori più caldi e avvolgenti per descrivere questo pezzetto di (immaginaria) Toscana.Nell'ultima parte del film,quella del Gesù che porta a fatica la croce stravolto dal suo peso(ma che solleva quasi l'ilarità del pubblico in un primo momento) impossibile non riconoscere la rilettura di un analoga sequenza in Amici miei atto II,con il Melandri costretto a subire ogni sorta di angherie dai suoi compagni di zingarata e a finire con la faccia in giù nel fango.Se nel film di Monicelli la sequenza aveva tono farsesco,qui la sequenza pur molto simile ma inserita in un altro contesto ha una connotazione tragicomica.La passione è un esponente tipico di quel cinema di qualità medio/alta che purtroppo latita nel nostro cinema,una via praticata solo da un pugno di volenterosi autori ormai arrivati quasi tutti alla mezza età.Una cosa non mi ha convinto:l'empatia che si instaura tra il personaggio della Smutniak e quello di Orlando che lascia presagire qualcosa di ben più stretto:sarà, ma quando una come la Smutniak incontra uno come Orlando il risultato è secondo me sempre un bel nulla di fatto:lei guarderebbe lui come guarderebbe attraverso una lastra di vetro....

Su Carlo Mazzacurati

a volte si fa prendere la mano dalla voglia di essere cattivo a tutti i costi

Su Silvio Orlando

parte da pedente professionista

Su Cristiana Capotondi

piccola parte da arrivista

Su Kasia Smutniak

molto misurata

Su Stefania Sandrelli

nella parte di un sindaco un po'particolare

Su Giuseppe Battiston

nettamente il migliore del cast

Su Corrado Guzzanti

adorabile cameo

Su Marco Messeri

sempre bravo

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