Regia di Monte Hellman vedi scheda film
Torna a far cinema dopo quasi trent'anni il mitico (in certi circoli) Monte Hellman. Sfortunatamente lo fa proponendo un thriller talmente (e inutilmente) complesso da risultare più stancante che con emozionante.
Più che un film una matrjoska. Una storia talmente intricata, con differenti strati di realtà narrativa che non fanno altro che sovrapporsi, nascondersi, inseguirsi e giocare alle tre carte, ottenendo come unico risultato quello di obbligare lo spettatore a rivedere il film una seconda volta se desidera capire qualcosa del tutto. Si tratta sfortunatamente di uno di quei prodotti da festival, esclusivamente da festival (e infatti non è stato distribuito nelle sale USA), diretto da Monte Hellman, uno che negli ultimi trent'anni si è dedicato alla teoria del cinema a livello universitario più che al cinema come fonte di emozioni. E si vede. Il titolo direi che non poteva essere più azzeccato.
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