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Il calabrone verde

Regia di Michel Gondry vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Il calabrone verde

di Paul Hackett
6 stelle

Ricco rampollo di un magnate dell'informazione, Britt Reid è un ozioso gaudente che, alla morte del padre, decide di trasformarsi in un supereroe mascherato, grazie alla preziosa assistenza di Kato, giovane e brillante scienziato nonché esperto di arti marziali: assieme i due cominceranno a lottare contro il crimine organizzato che insanguina Los Angeles. Il film che segna la normalizzazione commerciale del geniale ed onirico Michel Gondry? Speriamo proprio di no. "The Green Hornet", tratto da un personaggio nato per la radio americana negli anni '30 e successivamente trasposto al cinema e in una serie televisiva, è uno scanzonato e irriverente film di supereroi in lotta contro il crimine, con tutti i cliché e i luoghi comuni del caso, innanzitutto una sceneggiatura totalmente assurda e dei dialoghi a dir poco risibili, per fortuna compensati da buoni effetti speciali e da divertenti scene d'azione. Il tocco magico di Gondry s'intravede solo vagamente e a sprazzi: l'impressione generale è che la pellicola sia un corpo estraneo nel curriculum di un regista che ci aveva forse abituati troppo bene. Cast di livello, con buoni comprimari, un paio di bei cameo e un protagonista, Seth Rogen, che, sebbene non ne abbia certo il phisique du role, inesplicabilmente funziona bene nel ruolo del supereroe. Peccato solo per una Cameron Diaz totalmente esornativa e fuori ruolo, penalizzata da un personaggio querulo e posticcio. In definitiva "The Green Hornet" è un filmetto gradevole, che può piacere agli appassionati di supereroi e cinema d'azione ma che ha ben poco da offrire a tutti le altre fasce di pubblico. Il vero Michel Gondry comunque è altrove, nei tortuosi labirinti onirici di "Se mi lasci ti cancello" e tra i corridoi della scalcagnata videoteca di "Be kind rewind": questo "calabrone verde" è la classica regia alimentare che nulla aggiunge (ma che forse toglie qualcosa) alla carriera di uno dei più interessanti registi contemporanei... attendiamolo con pazienza e fiducia ad opere di maggior peso: tre stelle.

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