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Hereafter

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Hereafter

di marlucche
6 stelle

Per movimentare un po’ questo inizio di 2011 voglio tentare un esperimento: la recensione multipla. Il primo film di quest’anno è Hereafter e ne parlerò in tre modi diversi, una specie di Rashomon della recensione…
Ottimo: mi piaciuto… da morire…
Sufficiente: sì sì sì bello ma gnente de che…
Mediocre: fa schifo!

Hereafter capolavoro
Quando si va a vedere un’opera di Clint Eastwood si può avere la sicurezza di andare al cinema e di vedere un film come Dio comanda. In questo caso Dio è Clint stesso che non lasciando nulla al caso (che sappiamo benissimo non esistere) orchestra gli accadimenti (oltre che le musiche) affinché tutto vada come deve andare. C’è il mondo intero che, come un gioco di incastri, si pone e si dispone per rapire lo spettatore nell’intreccio di storie con un minimo comune denominatore. Questa volta il fil rouge è il mistero della vita dopo la morte… perché la vita continua in altra forma anche se non è dato sapere quale, questo è l’assunto da cui si prescinde. L’ossessione per un bagliore, una visione che sembra più vera della realtà, la perdita di una persona cara sono momenti tessuti nel filato dell’esistenza di un vero sensitivo. Clint dall’alto del suo punto di vista richiede fiducia… Decisamente sarebbe interessante sapere come mai il grande vecchio si sia discostato così tanto dai temi abituali, sebbene l’infanzia tradita, il dolore per la morte di ci sta accanto, il riscatto siano temi che come li giri, li giri, sono sempre stati alla base della tematica eastwodiana, ma questo è solo un dettaglio.. una curiosità… Hereafter è un grande film...

Hereafter sufficiente
Grandi aspettative che si infrangono con la stessa potenza di uno tsunami distruttivo sullo spettatore di belle speranze. Un film che non ti prende mai e che, dopo la fine del primo tempo, ancora non ha tirato le fila della trama. Non è che Hereafter faccia schifo ma di certo non è un capolavoro e soprattutto non affronta il tema inerente al suo titolo, lasciando a bocca asciutta chi si aspettava The Sixth sense o cose del genere. Dispiace un po’ che Eastwood abbia poi utilizzato uno degli espedienti più abusato degli ultimi vent’anni di cinema, quello delle storie destinate ad incrociarsi esclusivamente per coronare un finale banalmente al bacio. Non se ne può dire male ma non se ne può nemmeno dire bene, in perfetto equilibrio a metà della bilancia che peserà da un lato o dall’altro a seconda del proprio sentire o dell’attimo fuggente.

Hereafter mediocre Si arriva ad un’età in cui sarebbe d’uopo la pensione soprattutto se si arrivano a concepire film come hereafter che a parte una messa in scena algida e glaciale ma sopratttutto “rigorosa” (termine da sempre collimante con le rappresentazioni eastwodiane)hanno ben poco da offrire... Un film che resta totalmente in bilico sulla sua tesi senza mai confermarla o negarla. Parte come un qualsiasi catastrofico, segue dramma, puntatina nella commedia, di nuovo il dramma e poi il gran finale sull’amore che cura ogni malessere. Chissà forse Shyamalan sarebbe stato più suo agio, avrebbe osato di più ma Clint sembra quasi essersi sfilato dal gioco lasciando solo la sua impronta tecnicissima e minimale. Non si sentiva l’esigenza dell’incursione nello spiritual/fantastico (peraltro disatteso alla grande) nella carriera di Eastwood. Ci ha provato ma gli è andata male…. Lasciate perdere che è meglio….

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