Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
VIRGIN e BLACKBERRY sono i veri protagonisti di questo film.
Neanche si cerca di celarli meglio questi assoluti padroni di ogni cosa, quindi anche del cinema. I loro marchi e loghi sono buttati lì (ma non a caso, tutt’ altro!) e nemmeno ci si fa quasi caso, “fanno” parte ormai della nostra società, del nostro vivere quotidiano. Stiamo messi bene.
Il film? Poco interessante.
Sinceramente, frega qualcosa a qualcuno se Eastwood s’interroga dell’Aldilà? Ci sta pensando, perché sente il gelido avvicinarsi della Seminatrice? E ci deve necessariamente realizzare un film? Deve averglielo ordinato il dottore, evidentemente …
Dai Dirty Harry, prendi una 44 Magnum, e fai un po’ di casino, non ci ammorbare con ‘sta robetta!
Che poi, pure come storia non è granché, anzi, è proprio il difetto principale.
I soliti clichè, triti e ritriti che ci hanno ormai triturato le meningi, su aldilà, aldiqua, sensitivi, esperienze post mortem, madri tossiche, silenzi, “cospirazioni” (si, vabbè …), storielle strappalacrime, e così via.
Giusto l’inizio, con quella scena dello tsunami, travolgente e avvolgente, un po’ coinvolge, ma in fondo nei filmati amatoriali s’è pure visto di meglio. Il resto scorre a fatica, molta fatica, è poco fluido, frammentato, indeciso, vuole dire qualcosa ma anche no e forse non vuole rivelare nulla. Perché nulla c’è da rivelare. I singoli episodi che riguardano il sensitivo operaio in odor di licenziamento (ecco la furbesca zampata sul tema del lavoro … ma che impegno …), sono persino ridicoli, degni di una qualunque puntata di un qualsiasi telefilm fantastico, tipo quello sugli angeli di cui per fortuna non ricordo il nome.
E il farsesco corso di cucina, con il macchiettistico cuoco (che, per altro, pare Chef Tony …), quanto è (involontariamente) comico? E mentre cucinano in sottofondo c‘è “Nessun dorma” … il trionfo del made in italy, eh? E come mai non c’è Christian De Sica?
Il finale, tanto per cambiare, è buonista: la madre disgraziata dei gemelli si redime, i tre protagonisti si incontrano e risolvono i loro problemi, l'operaio sensitivo forse pure cucca. Che volete di più?
Possibile che lo sceneggiatore sia veramente Peter Morgan? Che gli hanno fatto?
Non basta darsi un’”aura” di film impegnato e intriso di (vaghe) disquisizioni filosofiche sulla morte e sulla vita, per realizzare una grande opera. Quella di sicuro che non è Hereafter.
Nulla da dire sul reparto tecnico, ottima in particolare la fotografia; la regia è al solito essenziale, le musiche insomma, ma nei film d’oggi sembrano tutte troppo uguali.
Eastwood, non avendo doti registiche elevate (il che, per molti film, la sua asciuttezza e semplicità costituiscono o costituirebbero un pregio), è condizionato fortemente dalla sceneggiatura. E’ difficile pensare che possa “salvare” un film che ha una storia esile con delle trovate, delle inquadrature, o soluzioni registiche strabilianti. Quante volte lo si è sentito dire questo invece per altri registi? Scorsese … se ci sei batti un colpo!
Quindi, quando il buon vecchio Clint ha avuto ottime sceneggiature, ha fatto ottimi film. Tutto qui.
Ultima annotazione: avete visto la recensione, ma soprattutto i voti del critico di FilmTv? Ma 'ste palle come le mette, a caso? Gliene avanzavano da qualche altro film, forse ...
... E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
Dà l'impressione di procedere per inerzia, per un ruolo con toni dimessi. Comunque bravo.
Particina inutile, come tutto il corso di cucina.
Lontana parente di quella di "Alta tensione" e "Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte". Sembra che stia a una sfilata di moda. Ma la faccia è quantomeno perplessa.
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