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Noi credevamo

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su Noi credevamo

di Utente rimosso (cinerubik)
7 stelle

Noi credevamo, sì, forse crediamo ancora e lo faremo sempre. Questo "credere" nel cambiamento, nella "ristrutturazione" di una società a misura d'uomo, possibile in qualche caso, meno in altri, è un'eredità che ci tramandiamo noi "stupidi" e testardi idealisti. Il film inquadra un determinato periodo storico (dal 1828 al 1870) della neonata Italia e lo racconta attraverso una lunghissima scia di sangue che parte dalle repressioni borboniche alle ribellioni del sud alle forzature del piemontesismo fino alla presa di Roma. Le vite "focalizzate" sono tre, ispirate a veri personaggi del risorgimento ma (come dico sempre) ciò che è vero secondo il cinema lo è sempre solo per una certa percentuale. I personaggi "avvolti" dalla vicenda sono tanti perché la storia italiana della seconda metà dell'ottocento è densa e questo limita il film come fosse un piede di adulto calzante la scarpa di un bambino. Noi Credevamo si appoggia su alcuni degli avvenimenti noti delle ribellioni e dei tradimenti, avvalendosi oltre che di un ottimo cast (Luca Zingaretti, Luigi Lo Cascio, Toni Servillo tra gli altri), di una dettagliata ricostruzione storica e ciononostante soffoca molte pagine e molti avvenimenti che per ovvi motivi, non possono trovare spazio in una singola pellicola. Il regista Mario Martone è costretto ad effettuare tagli "galeotti" e inizialmente irreperibili al pubblico per ridurre il film al di sotto delle tre ore. Personaggi come Mazzini, Orsini, Crispi oppure l'ideale garibaldino, ci sono ma a volte sembra essere presente solo una parte di essi. Altro appunto che mi è sorto guardando questo film è la necessità per lo spettatore di essere preventivamente a conoscenza della storia, e fin qui nessuna "scoperta dell'acqua calda"; il fatto è che pur ritenendomi "ferrato" sulla Giovine Italia e su ciò che precede il passaggio da Destra a Sinistra storica, manca qualche informazione ed è davvero facile perdersi nel labirinto di personaggi. Alcuni eventi sono "funghi" che spuntano tra nomi propri impossibili da tenere a mente. Il mio piccolo dubbio è quindi se, visto il budget di 7 milioni di euro, non sarebbe stato il caso di creare una miniserie un po' più dettagliata (e a dirlo sono io che odio le miniserie). Insomma il film merita di essere visto, magari dopo aver letto il libro o comunque essersi informati bene sulla cronologia degli avvenimenti e sulle vicende principali. Mi sono piaciute le ambientazioni e i costumi anche se le inquadrature limitavano all'essenziale gli ambienti cittadini. Un bel progetto con le dovute critiche. Apprezzo molto che si continuino a produrre film esenti dall'assillo del botteghino, anche se qui da noi accade soprattutto quando occorre celebrare importanti avvenimenti e credo proprio che il 150° anniversario dell'unità di'Italia sia tra questi.

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