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Noi credevamo

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su Noi credevamo

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.

Mario Martone realizza un grande film che, oltre ad essere caduto a fagiolo in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, ha soprattutto il merito di aver raccontato una storia di largo respiro con toni disillusi, lontano anni luce dai trionfalismi della ricorrenza, e concentrandosi su personaggi secondari che però ci hanno creduto sul serio.

La storia è divisa in quattro capitoli e ripercorre gli anni dal 1828, quando i primi patrioti cominciarono a muoversi nell’ombra, fino al 1862 quando l’esercito spegne quasi sul nascere la spedizione di Garibaldi.

In mezzo troviamo complotti, l’ambiguo comportamento della classe politica e tante speranze ed ideali che faticano a sfociare in un’idea condivisa e portata a termine.

“Noi credevamo” è sicuramente un film importante sia per lo sforzo realizzativo (per un film del genere il budget non era cospicuo e si nota chiaramente come il regista abbia cercato di ovviare a queste ristrettezze con anche alcune significative “licenze”), sia per quanto mostra e per come lo fa, ovvero senza cercare scorciatoie e senza cadere nel romanticismo tipico degli eroi che magari ci si aspetterebbe di incontrare.

A tratti sembra proprio di rivedere l’Italia di oggi (e del recente passato), unita sulla carta, ma tremendamente divisa su tante cose, insomma il tempo passa e questo film dovrebbe ricordarci, tanto più in questi giorni in cui il futuro è fosco per tante persone, che qualcosa è possibile fare basterebbe mettere da parte l’egoismo personale (e gli interessi della propria condizione sociale ed economica).

Tornando al film, le passioni all’inizio ardono e si respira grande convinzione nelle idee, che però ben presto vengono duramente colpite dalla mancanza di un appoggio e condivisione sentiti; così il film segue il percorso di tre amici che, in modi diversi, hanno attraversato i movimenti del periodo affrontato prendendo strade diverse.

Quattro capitoli di diversa natura e di altrettanto diversa efficacia; personalmente il primo, quello diciamo più introduttivo, l’ho trovato decisamente ben fatto, scorrevole, affascinante e con buonissimi dialoghi.

Il secondo, ambientato in un carcere, è invece quello che arranca di più (affannoso ed un po’ ripetitivo mostrando pochi aspetti cardine), mentre col terzo (l’attentato fallito a Napoleone III) ed il quarto (la missione di Garibaldi nel sud) il livello torna a salire con decisione e si ritrovano tanti momenti di gran impatto (vedi soprattutto il finale dove Domenico constata che i risultati ottenuti sono ben distanti dagli obiettivi, ben più alti, di partenza).

Va poi menzionato un cast dove risalta la prova di Luigi Lo Cascio, ma che al contempo vede tanti attori di valore dare il loro contributo, più si possono scorgere alcune partecipazioni più defilate.

Dunque direi che “Noi credevamo” è uno dei film italiani più importanti degli ultimi anni, realizzato con tante idee ed obiettivi anche molto attuali e che è riuscito a lasciare un’impressione importante, anche sfruttando l’evento nazionale.

E come Martone nel cinema, anche in altri campi sarebbe ora di affrontare la realtà con ben altro approccio, senza limitarsi ad accontentare i propri interessi.

Notevole per larghi tratti, non sempre.

Su Mario Martone

VOTO : 7+. Regia valida sia per la parte estetica (non fenomenale certamente, ma curata nei limiti delle possibilità) sia per i contenuti che sono spesso coraggiosi e ben rappresentati.

Su Luigi Lo Cascio

VOTO : 7. Ottima scelta del casting. Un attore di grande capacità che qui si è calato molto bene nel contesto convincendo quasi sempre.

Su Valerio Binasco

VOTO : 6/7. Prova di gran temperamento.

Su Luca Zingaretti

VOTO : 6+. Poche apparizioni per lui.

Su Luca Barbareschi

VOTO : 6. Onesto apporto alla causa.

Su Toni Servillo

VOTO : 6++. Defilato, ma convincente ed al servizio della storia quando è chiamato in causa.

Su Francesca Inaudi

VOTO : 6,5. Bella, brava ed impegnata in un ruolo chiave del primo capitolo.

Su Guido Caprino

VOTO : 6++. Valido.

Su Renato Carpentieri

VOTO : 6. Fa il suo.

Su Andrea Bosca

VOTO : 6++. Interessante e di prospettiva.

Su Edoardo Natoli

VOTO : 6. Per niente male.

Su Luigi Pisani

VOTO : 6. Sufficiente.

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