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Venere nera

Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film

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La recensione su Venere nera

di ethan
4 stelle

'Venere nera' di Abdel Kechiche è la storia di Saartjie Baartman, giovane donna africana di etnia khoi, originaria del Sudafrica, esibita ad inizio '800 in Europa - prima in Inghilterra, poi in Francia, dove morì nel 1815 - come autentico 'fenomeno da baraccone' a causa specialmente della steatopigia, in parole povere l'incredibile quantità di grasso depositato su glutei e cosce.
Il film è irrimediabilmente prolisso e ripetitivo nel mostrare la sfortunata Sarah - come veniva chiamata dai suoi 'proprietari' - nel suo triste percorso esistenziale: prima posta al pubblico ludibrio e allo scherno di folle incuriosite dalla sua anomalia, in principio sotto gli occhi dei ceti meno abbienti a Londra, poi usata come intrattenimento nei salotti aristocratici in Francia ed infine, dopo il suo decesso (secondo alcune fonti per vaiolo, per altre sifilide) studiata da equipe mediche con alcune parti del suo corpo esposte al Musée de l'Homme a Parigi.
Ciò che non mi convince dell'operazione è lo sguardo del regista, che mi dà l'impressione più dell'attento osservatore, dell'entomologo - un po' come i medici che l'hanno vivisezionata - che registra minuziosamente tutto senza però partecipazione alcuna, nonché lo stile di recitazione della protagonista, la volenterosa esordiente Yahima Torres, impostato in maniera dimessa e monocorde, senza il benché minimo sussulto, quasi a far si che la donna accetti tutte le violenze, fisiche e morali subite.
Non è casuale quindi che l'unica scena che suscita pietà verso Saartjie è quella documentaria del rimpatrio dei suoi resti e la sepoltura nel suo paese d'origine, avvenuta nel 2002, posta all'inizio dei titoli di coda.
Comunque buone la ricostruzione d'epoca, la fotografia e la prova di Olivier Gourmet, uno degli 'aguzzini' della donna.
Voto: 5.

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