Espandi menu
cerca
La mia Africa

Regia di Sydney Pollack vedi scheda film

Recensioni

L'autore

stanley kubrick

stanley kubrick

Iscritto dal 6 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 74
  • Post -
  • Recensioni 153
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La mia Africa

di stanley kubrick
8 stelle

LA CONTRAPPOSIZIONE TRA L'AMORE E LA STATICITA'

"Non un granchè come bacio d'addio..."
"Sono più brava a dare il benvenuto."

Sidney Pollack si è distinto, nel corso della sua lungissima filmografia, in molti generi. Si passa dal thriller di spionaggio "I tre giorni del Condor" passando per il western "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo", il suo capolavoro, fino ad arrivare al drammatico incontro/scontro di "Destini incrociati" e "Havana", il suo film meno riuscito, per passare infine al sentimento con "Sabrina" e con questo "La mia Africa". Naturalmente ho tralasciato altri buoni film diretti dal bravo regista statunitense quali "Tootsie" o "Come eravamo". "La mia Africa" è già di per sè un sentimento vero e proprio. Il continente più povero del mondo fà già presupporre che siamo davanti a un inno all'amore, una ricerca spropositata e infinita della felicità, oltre che dell'amore. Interpretato da una Meryl Streep in uno dei suoi ruoli più intensi e da un Robert Redford alla quinta partecipazione in un film di Pollack, sempre più bravo e sentimentalista. Una storia d'amore deve subire delle complicazioni, specialmente in un film, altrimenti la tensione, i brividi e le incertezze, noi spettatori, non si sentirebbero nemmeno di striscio. In questo caso, la vera storia d'amore viene preceduta da un altra storia. Non c'è amore nella prima storia e infatti la protagonista, Karen, ha sposato senza amore il barone Bror Blixen, attratta solo dal titolo di baronessa e da una nuova possibilità di comprare una fattoria, in Africa, in modo e maniera di piantare i semi del caffè (anche se all'inizio lei era per la produzione di latte). Un treno la porta in questo posto sporco, povero e pieno di gente malata. Un treno però la fa incontrare la prima volta quello che sarà successivamente l'amore della sua vita. C'è solo una breve presentazione trai due che sfoggerà poi in un amore che non ha confini. La vita con il marito diventa presto noiosa. Lui che va e viene, la guerra che è iniziata, i continui giorni di sole che rallentano le piantagioni. Queste ultime potrebbero rappresentare le radici dell'amore che si sta inizializzando tra lei e quel giovane e avvenente uomo già incontrato nel viaggio di andata. Attorno a lei, ad aiutarla nei lavori quotidiani, ci stanno uomini e ragazzini dalla pelle scura. Loro sono la sua prima vera famiglia dato che suo marito, nella fattoria, non è mai presente. Karen è una raccontastorie. Anzi, un inventastorie a storia appena iniziata. Anche questo sta a simboleggiare un inizio di un nuovo amore, dimostrato anche dalla presenza di lui e di un suo amico alla prima (e unica) vera storia da lei raccontata. Le malattie imperversano e hanno un ruolo utile e non. C'è contrapposizione tra le due parti della malattia. Da una parte c'è la silifide, contratta da lei per mezzo di suo marito, che la costringe a stare in Europa per curarsi per un lungo tempo, ma che poi la farà innamorare definitivamente di Denys e che le farà finalmente aprire gli occhi per quanto riguarda suo marito, che l'ha tradita per tutto questo tempo con altre donne. Dall'altra parte ci sono le solite malattie africane che però hanno il ruolo di uccidere e massacrare dall'interno le persone anche più buone di spirito. Succede ad almeno due amici dei due protagonisti. Il divorzio, stranamente, non si concede subito. Karen deve maturare dentro e fuori di sè. E, dopo che è notevolmente maturata riesce a dare il divorzio al marito, il quale nel frattempo sta per sposare una donna americana molto ricca. In questo modo i due ruoli si possono interscambiare. All'inizio era Karen a volere a tutti i costi il titolo di baronessa. Alla fine però l'immaturo è il suo ex marito che vuole il divorzio solo per i soldi che poi otterrà da quella donna. Ma prima della maturazione, Karen ha bisogno di un pò di amore manifestato dal nuovo fidanzato, Denys. Fanno giri sul nuovo aereo di lui, si amano carnalmente, fanno falò all'ombra della sera. E intanto anche per Karen và per il meglio. Piove abbastanza per far crescere le piante di caffè. L'incendio, però, distrugge tutto. A cominciare dalla cosiddetta "mano di Dio" per l'incendio nella fattoria dove tutto il raccolto è andato perduto. Dove erano in quel momento le piogge torrenziali che caratterizzavano questi graditi momenti? Il film ci dà una prova ancora più convincente di quanto il Santo Creatore, Dio, possa, se vuole, comandare su tutto e su tutti gli abitanti di questo misero mondo. L'altro successo del fuoco avviene sull'aereo di Denys che prende fuoco poco dopo essere partito per un lungo viaggio dal quale non tornerà mai più. In quel momento non c'è nessuno a sostenere lei. Il trasloco dall'Africa all'Europa è inevitabile. Specialmente per il raccolto perso.
La stanza è vuota e l'amore della sua vita rappresenta quella stanza. Non c'è più nessuno accanto a lei.
La donna che iniziava le storie ha perso per sempre la parola. E divenne, tutto ad un tratto, scrittrice.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati