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In the Market

Regia di Lorenzo Lombardi vedi scheda film

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pablo83

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La recensione su In the Market

di pablo83
2 stelle

Dopo circa un mese dall'uscita in sala, "in the market" è stato proiettato nel cinema della mia città: anticipato da una pubblcità assordante e chiacchierato fino alla nausea, il film del giovanissimo Lorenzo Lombardi riesce a spiazzare lo spettatore, lasciandolo ammutolito e incredulo. Spiace davvero dover parlar male di un prodotto indipendente, girato e montato interamente da giovani talenti alle prime armi con la macchina da presa: purtroppo, ciò è ahimé inevitabile. Se si possono tralasciare i moltissimi dialoghi "non sense" e si può scusare una realizzazione imprecisa (visto il budget irrisorio), non si devono ignorare errori e pecche madornali, come i troppi buchi di sceneggiatura ed una recitazione decisamente imbarazzante. La storia è inesistente e quel che c'è sembra figlio della casualità, costituito da scene montate in maniera grossolana e senza filo logico. Tutto sa di già visto e, se in un film horror non è necessaria una vena narrativa profonda, si deve almeno evitare di far piombare lo spettatore nella noia, cosa che puntualmente accade. Tra sbadigli, risate involontarie e segni di reale stupore, si arriva al gore tanto sbandierato e ci si aspetta un vero e proprio massacro visivo. Peccato che, come troppo spesso accade, l'adrenalina si consuma nel giro di pochi minuti e tutto chiò che resta è solo macelleria (per l'appunto...) da quattro soldi. In questo ignobile tentativo di scimmiottare il genio di Tarantino, le tante citazioni cinefile sono scontate e soprattutto sconnesse, buttate là senza un motivo e che, per di più, rallentano il ritmo di per sé soporifero. Il difetto più grosso, però, risiede nei pessimi tentativi di pseudo introspezione psicologica dei personaggi, nelle sgangherate riflessioni di cultura pop e di mediocre filosofia fai da te. Insomma, perché infarcire un film chiaramente senza pretese con svariate pillole di cultura posticcia che evidentemente non risultono credibili nemmeno se declamate nella peggiore delle osterie? Inutile e pacchiano, "In the market" frana sulle sue stesse fondamenta, si intorbida in labirinti senza fine e snobba, ingiustamente, la parte strettamente horror e gore. Come scritto in precedenza, in un film del genere non si pretende di trovare la perfezione (giammai) né una buona maturità registica; si cerca dignità e umiltà, la grande dote che permette di ottenere prodotti soddisfacenti pur con pochissime risorse. Gli effetti speciali (tutto sommato buoni) e qualche spunto di buona regia naufragano in un oceano di mediocrità. Un film pessimo e senza senso. Peccato, davvero. Voto: 0.

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