Regia di David Fincher vedi scheda film
Valenza multipla questa pellicola di Fincher per noi internauti di FilmTv.
Si parla di Facebook e droghe web, intrecci di link e tag, di algoritmi e server in crash da sovraccarico, procedendo a ritmi forsennati, con una sceneggiatura serratissima, curiosamente coinvolgente, anche per i non addetti ai lavori, ma soprattutto si ciancia, si mastica e ci si nutre di “traffico in rete”: come procurarselo, come aumentarlo e, soprattutto, come mantenerlo. E noi, proprio di questi tempi, alle prese col “raddoppio” di FilmTv, ci consideriamo particolarmente interessati, assistendo alla geminazione smisurata degli interrogativi e delle motivazioni legate al decentramento - quasi a ratificare una sorta di federalismo internettiano - che preveda il propagarsi esponenziale a caccia del suddetto “traffico”, e di conseguenti occasioni commerciali, visibilità, opportunità per pubblicità, promozione e proselitismo multi dire e/o fun-zionale.
In una parolina signori: soldi.
Certo è brutta metterla giù cosi nuda e cruda, ma guarda caso è alla base del succo del film, dove il, per svariati versi, genialoide fantozziano Zuckerberg, con un'idea in parte saccheggiata, ma con quel quid di magia in più, ed inizialmente elegantemente travestita da no profit, pretende di mettere in comunicazione mezzo mondo (illuso!), riuscendo invece poi, a collegarlo quasi del tutto.. (eh eh.. io me ne resto nel “quasi”, tiè!...), salvo cedere alle lusinghe del dio denaro (ma chi non cede prima o poi?) e dover risarcire amici e nemici maltrattati e/o semiraggirati (ma per quante migliaia di dollari si parli, a quel punto – come si fa giustamente notare - si tratta ne più ne meno di pagare una multa per infrazione al codice della strada, rispetto all’invasione di denaro che spunta all’orizzonte…).
Per quanto riguarda il film la domanda rimane principalmente una - come laconicamente sottolinea uno degli avvocati - : forse Zuckerberg non è poi cosi stronzo, vuole solo apparirlo. Ma il film aveva anche bisogno di un tipo che contrastasse con la sua missione, e magari l'ha pure scritto nel suo profilo Facebook il buon Zuck, dove avrebbe, forse, voluto una sola ed unica ragazza per amica, quella che, lasciandolo, ha dato involontariamente la stura alla “dipendenza” del ventunesimo secolo...
p.s. forse non lo sapete ma, ovviamente lei, ora, è iscritta a Twitter… ;)
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