Regia di Viking Eggeling vedi scheda film
Il titolo di questo classico del cinema dada ed astratto, o d'animazione tout court, unico film diretto e compiuto dallo svedese Viking Eggeling (1880-1925), coadiuvato da Emma Niemeyer, può essere letto forse in doppia accezione: sia come esplicito riferimento alla materia grafica dell'immagine (linee e forme: diagonale), sia come figura retorica esprimente l'intersecazione obliqua e trasversale (oltreché puramente e soltanto intuibile, in quanto il film originale è muto) tra l'ineffabilità della musica e la quasi altrettanto ineffabilità della figura astratta (symphonie: il "suonare insieme" di una musica inudibile - forse interpretabile come una musica delle sfere, un movimento geometrico e matematico che produce armonia - che contrappunta con la dinamica tramutata in forma, in immagine, in luce). Questo corto di circa otto minuti e mezzo espone infatti un balletto silenzioso e ipnotico di sole linee e forme bianche come graffi nitidi su sfondo nero, che si autodistruggono nel momento stesso in cui si creano: linee e griglie che crescono e rimpiccioliscono, cercano di unirsi senza mai riuscirci, si rincorrono e si accavallano mantenendo in atto l'eterno movimento del cosmo e della vita.
Nel 2006 la nota compositrice Olga Neuwirth non ha potuto resistere alla tentazione, come molti altri autori per altri film, di scrivere una colonna sonora ossessiva e affascinante, che ripete brevi moduli contrastanti e dal carattere meccanico e aspro, spesso dai timbri metallici o elettronici, che rendono bene questa sorta di incontro-scontro di lotta libera (disponibili, film e colonna sonora, nel doppio dvd dedicato dalla Kairos alla musica da film della compositrice, anche regista; tra le altre cose anche The Calligrapher dei fratelli Quay). 10
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