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La scomparsa di Alice Creed

Regia di J Blakeson vedi scheda film

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La recensione su La scomparsa di Alice Creed

di Lord Holy
8 stelle

Un titolo fulminante per la sua ricchezza di significato è stato fedelmente rispettato anche nella sua versione italiana. La traduzione letterale è immediata, ma quante volte ci sconcertano con formule campate in aria estratte da chissà dove? Meglio così, semplicemente La scomparsa di Alice Creed. Al termine della visione se ne comprenderà la perfezione.

Ridotti finanziamenti. Pochi mezzi. Unità di luogo (o quasi). Cast di tre componenti di numero. Ecco un esempio formidabile di come realizzare un'idea limitando i costi. Non sempre sono necessarie grandi disponibilità economiche. Anzi, il contenere le spese è talora utile a focalizzarsi sull'essenziale, come in questo caso, conseguendo il merito di curare ogni dettaglio, aguzzare l'ingegno e dare sfogo alle intuizioni della propria originalità.

Qui il gioco si regge su poche, elementari, regole. Ben presto ne ho intuito il meccanismo, alla luce della partenza, e avanzato un'ipotesi sul punto di arrivo, rivelatosi precisamente esatto. Devo essere sincero: d'un tratto ho avvertito uno sbandamento rispetto alla strada che avevo tracciato, ma ancora potevo scorgere diretta la stessa meta; più avanti ho poi assistito al crollo completo delle mie certezze e avevo quasi smarrito la fiducia nel mio intuito, per poi scoprire invece che era soltanto stata preferita una via diversa, più lunga e tortuosa, per la medesima destinazione. Somma soddisfazione.

Proprio in questo aspetto ne riconosco la forza autentica. Non tutto è come sembra, riesce ad accattivarsi il tuo favore, ti sorprende e nel contempo ti rassicura, ma in ogni caso ti costringe a vegliare fino alla fine. Ottimi gli interpreti nel restituire l'intensità drammatica del momento, che diviene palpabile e non lascia respiro, tanto quanto la tensione, costante ai massimi livelli e mai in calo. Difficilmente si distoglierà lo sguardo. Un complesso di pregi grazie ai quali non è troppo arduo perdonare i difetti, seppur lievi in raffronto al resto, di alcuni comportamenti dei personaggi (che fanno sorridere) e la prevedibilità di fondo, pur alternata a tanti mutamenti improvvisi e inaspettati. Comunque assegno mezzo voto in più, perché trattasi di un debutto.

 

La trama

Due uomini insonorizzano un appartamento e lo trasformano in una prigione. Poi si preparano e rapiscono una ragazza. Il piano è semplice: tenerla segregata in attesa del riscatto del padre. Ma qualcosa va storto e i colpi di scena si susseguono senza sosta...

 

La regia di J Blakeson

Esordio alquanto interessante, da premiare per l'abilità nel tenere incollati allo schermo.

 

Gli interpreti

Gemma Arterton

Alice Creed. Per me è la migliore interpretazione della sua carriera, almeno fino a oggi.

Eddie Marsan

Vic. Meno defilato rispetto alle sue solite partecipazioni, regge molto bene il ruolo.

Martin Compston

Danny. Una prova affatto disprezzabile, resa con convinzione e forza d'animo.

 

La colonna sonora

Non ne ho memoria, suppongo perché la mia attenzione era catturata da altro. Sentivo che non c'era silenzio, ne sono abbastanza sicuro, ma non ho ascoltato fino in fondo che musica fosse.

 

Cosa cambierei

Avrei evitato una caduta nell'ingenuità, non rivelo però quale, da parte della protagonista.

 

 

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