Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Un film forse a suo tempo sopravvalutato (e superpremiato, verrebbe da dire..) ma che rimane comunque una bella pagina di cinema italiano in una fase di buona creatività, quella a cavallo tra la fine degli anni '80 ed i primi '90. Salvatores sceglie la via più facile, lasciando sullo sfondo tutte le contraddizioni (e le brutalità) della guerra e preferisce concentrarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, un cast decisamente affiatato che regalerà molti dei futuri protagonisti del cinema italiano degli anni successivi. Forse in alcuni punti troppo macchiettistico, il film regala comunque la sensazione di un piacevole salto spazio-temporale in un mondo di transfughi ed esiliati. Ottima fotografia, musica che ti entra nelle orecchie, paesaggi mozzafiato: rimane un film comunque ancora oggi gradevolissimo anche se, a mio modesto parere, l'Oscar è stato un premio forse eccessivo per una pellicola che non si dimostra particolarmente innovativa.
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