Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
L'amore che resta è una beffa alla morte.
L'amore che resta, la vita che resta, scherza la morte perchè quando questa è così vicina, sicura ed ineluttabile l'unica cosa che possiamo fare è non dargli la soddisfazione di trovarci impauriti e troppo rispettosi di lei.
E allora l'amore che resta la morte la beffa
con la sagoma del nostro corpo disegnata per strada
con un sorriso quando leggiamo una data di scadenza
con un uccello che ogni mattina canta scoprendosi vivo
con un pezzettino tolto all'allegro chirurgo
con la recita e la messinscena di preparazione per quando lei, davvero, arriverà
con il non saper resistere a una ragazza che ti dà appuntamento per una trasfusione
l'amore che resta beffa la morte e omaggia la vita
vita che è fare l'amore dentro la stalla
e camminare insieme sotto la pioggia
è una corsa, una canoa, una virata sui pattini, un giro in bici e un tiro di scherma
è un malinteso, è un addio, è un ritorno,
sono due mani che si uniscono, una morente che cerca l'illusione della vita nell'altra, illusione che in realtà illusione non è perchè l'altra mano stringe ed è forte la stretta
è anche paura, paura del vuoto e del niente di poi
l'amore che resta è l'amore più forte perchè quello vissuto in maniera più vera, senza rimandi, senza attese, senza pensieri e senza sarà
l'amore che resta è un banchetto divino
uno xilofono
un silenzio finale
un silenzio che si fa ricordo
un ricordo che si fa silenzio
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