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The Way Back

Regia di Peter Weir vedi scheda film

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La recensione su The Way Back

di mariacarlazizolfi
4 stelle

Un guazzabuglio che cerca di conciliare troppe cose: la denuncia degli orrori dello stalinismo, la storia dell'emancipazione politica della Polonia, e ancora la fuga e il roadmovie come viaggio iniziatico, il rapporto dell'uomo con la natura madre-matrigna.
Francamente imbarazzanti, nel finale, le immagini di repertorio che in due minuti due raccontano la storia della liberazione polacca e di Solidarnosc, con i piedi che marciano in sovraimpressione.

Sulla trama

A volerla riassumere, ricorda una barzelletta: ci sono un polacco, un americano e un russo che vogliono evadere da un gulag: ce la faranno? Se la prima parte e' promettente, con attenzione ai dettagli e alla verosimiglianza, dal momento in cui si varca il confine sovietico la storia perde qualsiasi appiglio alla realta': i fuggitivi smettono di aver bisogno d'acqua, di cibo e di sonno, attraversando con nonchalance (e, sembrano suggerirci le immagini, anche in pochissimo tempo) il deserto del Gobi fino al Tibet e quindi all'India.

Su Peter Weir

Peter Weir negli ultimi anni si deve esser bevuto il cervello. Cosa e' rimasto del rapporto magico e misterioso dell'uomo (e della donna) con la natura che tanti hanno amato in "Picnic a Hanging Rock" in questa sequenza di immagini da cartolina che tanto ricorda la TV che promuove il turismo facile?

Su Colin Farrell

Niente di meno credibile per interpretare un criminale della Russia interna. E da dove gli esce quell'accento cosi' falso??

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