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Ondine. Il segreto del mare

Regia di Neil Jordan vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Ondine. Il segreto del mare

di Paul Hackett
8 stelle

Il pescatore Syracuse, con un passato di alcoolista ed un presente di ristrettezze economiche e problemi familiari, salva dall'annegamento una bellissima fanciulla che dice di chiamarsi Ondine e con la quale nasce immediatamente un tenero sentimento. La figlia di Syracuse, Annie, affetta da una grave patologia renale ed in attesa di trapianto, si convince che possa trattarsi di una selkie (una ninfa/sirena della tradizione irlandese) in grado di guarirla con i suoi poteri fatati. Ondine si affeziona subito alla ragazzina e vorrebbe aiutarla, ma narra la leggenda che ogni selkie ha un marito che prima o poi verrà a cercarla... a più di vent'anni dal tenebroso "In compagnia dei lupi" e dallo scanzonato "High Spirits", Neil Jordan torna a dirigere una fiaba fantastica, ma lo fa a suo modo, nello stile del regista della "Moglie del soldato" e di quel misconosciuto gioiello di umorismo nerissimo che è "The butcher boy", ricamando un patchwork intimo ed affettuoso di amore e folklore irlandese, per poi cambiare improvvisamente registro e trasformare, in maniera non del tutto congrua, una pellicola delicata e sognante in un thriller dai toni crudi e purtroppo più convenzionali. Il risultato è uno strano ibrido, che a tratti lascia perplessi per dialoghi non sempre all'altezza e una sceneggiatura con troppi buchi ma che più spesso avvince per la bellezza misteriosa dei paesaggi irlandesi e del folklore celtico, per la delicatezza di una fiabesca storia d'amore, per la magnificenza di una fotografia (dell'australiano di adozione cinese Christopher Doyle, già al lavoro in opere importanti come "Hero" di Zhang Yimou e, curiosamente, in un altro film che parlava di ninfe acquatiche come "Lady in the water" di Shyamalan) contrastatissima e fortemente sottoesposta, gelida come le acque del nord Atlantico, per il fascino di una onirica colonna sonora (con gli islandesi Sigur Ros in bella evidenza), per la grande personalità di un regista che non sempre ha "indovinato" i suoi film ma che non ha mai diretto pellicole banali. Per quanto riguarda il cast, non c'è molto da segnalare, tranne un Colin Farrell che lontano da Hollywood è decisamente più convincente, un'affascinante e poco conosciuta (almeno dalle nostre parti) attrice polacca, Alicja Bachleda, che interpreta (in maniera credibile) il ruolo della bella Ondine (e poi, nella vita reale, quello, per breve tempo, di compagna dello stesso Farrell, al quale ha anche dato un figlio) e il solito Stephen Rea, classico attore feticcio del regista Neil Jordan. Probabilmente il giudizio più equilibrato per "Ondine" sarebbero le classiche tre stelle di una buona sufficienza, ma il film merita la quarta per il fascino di un'opera insolita ed il coraggio di un regista davvero mai scontato: voto positivo.

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