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Alamar

Regia di Pedro González-Rubio vedi scheda film

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La recensione su Alamar

di moco
10 stelle

Un piccolo gioiello, un film fresco e incantevole che narra la storia di un giovane padre messicano, Jorge Machado, e del suo figlioletto Natan, in un luogo, Banco Chinchorro, sospeso in un tempo arcaico nel quale, senza retorica e sentimentalismo, il loro legame si rafforza in armonia con la natura.

Alamar (al mare-all'amore) è un piccolo gioiello di freschezza, un film low budget che ha tutte le virtù dei lavori realizzati con troupe ridotte al minimo (l'autore e regista Pedro Gonzalez-Rubio è anche l'operatore, salvo per le riprese subacquee, ed era accompagnato soltanto da un fonico) e con attori non professionisti.
Si trattava di raccontare una vicenda in sé semplicissima: un bambino, Natan, è figlio di una giovane italiana abituata alla vita cittadina e di un messicano di origine maya figlio di un pescatore e profondo conoscitore della flora e fauna del posto in cui vive. L'anno prima di andare a scuola, Natan passa l'estate con il padre e il nonno a Banco Chinchorro, un atollo corallino (riserva della biosfera UNESCO) dove alcuni pescatori hanno il permesso di portare avanti il loro antico mestiere. A poco a poco, mentre impara a conoscere il loro modo di vivere e le loro tradizioni di pesca, Natan rafforza il legame con suo padre e cresce a contatto con la natura: un tesoro che lo accompagnerà per sempre. 
I personaggi sono 'quasi' veri: gli attori interpretano se stessi con lievi spostamenti rispetto alla realtà (Matraca non è il nonno, Jorge non fa il pescatore ma la guida turistica per piccoli gruppi nella vicina riserva naturale di Sian Ka'an, Roberta non vive a Roma ma a Cancún) e la minitroupe li accompagna nella vita quotidiana, entrando in intimità con loro fino a ottenere la massima spontaneità perfino da interpreti ... non umani! Quando Blanquita, un esemplare di airone delle zone tropicali e subtropicali, va a far visita alla piccola palafitta di Matraca una prima e poi una seconda volta,  per il regista è la conferma della coerenza del suo modo di lavorare: solo così, infatti, con mezzi limitati e discreti, poteva avvicinarsi così ed estrarre dall'ambiente naturale, dalle persone e dalla storia la verità e la magia di un mondo bellissimo e fragile nel quale l'armonia tra uomo e ambiente è ancora miracolosamente preservata.

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