Regia di Adam Green vedi scheda film
Veramente inquietante questo thriller ambientato fra le montagne del Colorado, dove tre adolescenti, due fidanzati ed un amico, rimangono bloccati su una seggiovia sospesa nel vuoto a venti metri dal suolo. L’aspetto che più mi incuriosiva era vedere la spiegazione di come gli addetti all’impianto potessero dimenticarli lassù, e devo dire che il gioco beffardo del destino fila senza forzature mentre l’unica cosa che mi appare un po’ campata per aria è il fatto che una pista da sci così frequentata si trasformi in un posto da lupi nei giorni di chiusura.
La storia di quei terribili giorni congelati come ghiaccioli si dipana fluido e senza intoppi ed ogni idea che lo spettatore sviluppa per risolvere il guaio se fosse nei panni dei tre poveri malcapitati viene dai suddetti provata per disilludere regolarmente chi con le mani nei capelli urlava di provarci nonostante le scarse possibilità di successo; nei momenti di pausa fra un tentativo ed un altro c’è spazio per lo scavo psicologico dei tre ragazzi e del loro passato, e non trovo che questi segmenti del film siano noiosi come molti hanno scritto: servono per far rifiatare lo spettatore e far ragionare i protagonisti.
La prova dei tre ragazzi è più che dignitosa e la regia fa un ottimo lavoro considerando che le difficoltà nel rendere credibile un soggetto del genere ci sono.
Dopo aver visto questo film vi passerà la voglia di fare l’ultima discesa della giornata quando l’addetto all’impianto di risalita vi ha già detto che sta per togliere la corrente, visto che trovarsi in una situazione del genere da veramente poche possibilità di scampo anche se in Italia gli impianti sono aperti tutti i giorni ed i controlli sono molto minuziosi.
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