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Il debito

Regia di John Madden vedi scheda film

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La recensione su Il debito

di supadany
8 stelle

“Non c’è cuscino più morbido di una coscienza pulita”.

 

Il John Madden che non ti aspetteresti, regista che spesso e volentieri sa perdersi nel più classico dei bicchier d’acqua e che invece in questa occasione trova una continuità ed una determinazione insospettabili, almeno per chi ha potuto visionare buona parte dei suoi film precedenti che alternano cose buone ad altre anche di pessimo gusto.

Nel 1966 tre agenti segreti del Mossad, Rachel (Jessica Chastain), Stefan (Marton Csokas) e David (Sam Worthington) sono in missione a Berlino Est per catturare, e deportare, un noto criminale nazista, ma il piano si complica e si trovano obbligati ad eliminarlo.

Ai giorni nostri i tre ormai ex agenti si ritrovano quando esce la notizia che un uomo dichiara di essere il sopracitato criminale e che sta per rilasciare un’intervista.

Per loro sta arrivando la resa dei conti.

Opera segnata da forti contrapposizioni, il singolo e la storia dell’umanità, il passato ed il presente, la verità e la menzogna, il tutto sviscerato con brillanti tempistiche e segnato da forti emozioni particolari che lo rendono avvincente e da seguire tutto d’un fiato.

Ottimo l’equilibrio tra il passato ed il presente (e quale miglior binomio di quello Chastain-Mirren poteva esserci tra gli interpreti?), con la tensione latente e viva per un piano pericoloso da compiere ed il magma interiore, o l’assenza dello stesso, per quanto viene dopo anni alla ribalta.

Una costruzione calibrata, sceneggiatura di buonissima fattura, con scene capaci di scavare a fondo (ad esempio quando Rachel si trova a farsi toccare dal criminale nazista e la Chastain solo con lo sguardo riesce a comunicare più di mille parole), con alcune intuizioni estremamente efficaci (la doppia visione della fuga del dottore) e personaggi delineati con profondità ed accortezza.

Probabilmente solo sul finale si perde qualche colpo, questo è infatti meno scrupoloso (ed un po’ più avventato) del resto, ma non la determinazione e l’essenza di una storia/vicenda che trova appigli solidi sotto diversi versanti (dramma, azione, thriller e pure un pò di sentimento).

Insomma si tratta di un gran bel film, recitato (da alcuni interpreti) molto bene, composto con cura in fase di scrittura e diretto con l’intelligenza dovuta e la partecipazione necessaria.

Difficile chiedere di più. 

Su John Madden

Per una volta lascia in disparte ogni inutile vezzo, o pacchianata collaterale, e dirige in maniera intelligente e serrata.
Bravissimo.

Su Sam Worthington

Sempre piuttosto rigido, ma il personaggio è buono e riesce comunque a fare una discreta figura.
Soddisfacente.

Su Ciarán Hinds

In poche scene riesce a far risaltare la pesantezza del "debito" che lo assale fino a disintegrarlo all'interno.
Congeniale allo stato del suo personaggio.
Bravo.

Su Helen Mirren

Con Jessica Chastain un paio di gradini sopra tutto e tutti, anche se la parte del film nella quale domina la scena è probabilmente quella meno efficace (ma non brutta).
Brava.

Su Tom Wilkinson

Sempre sicuro ed attinente alle circostanze.
Decisamente valido.

Su Marton Csokas

Direi che se l'è cavata assai bene, probabilmente è la rivelazione del cast (almeno per il sottoscritto).
Decisamente partecipe e determinato.

Su Jesper Christensen

Ruolo pesante come un macigno.
Lo valorizza appieno dando piena profusione del suo talento.
Notevole.

Su Jessica Chastain

Un vero e proprio spettacolo, emotivo e di presenza anche fisica.
Ha gli occhi sempre pronti ad esplodere di comunicatività ed è significativo vederla prendere il testimone di Helen Mirren nel film (binomio di levatura fuori portata).
D'altronde al momento il futuro pare essere suo e non mi stupirei se tra una trentina di anni avesse un numero di nomination e Oscar simile a Meryl Streep.
Imperiosa.

Su Romi Aboulafia

Ruolo semplice e ben fatto.
Più che sufficiente.

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