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Il debito

Regia di John Madden vedi scheda film

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La recensione su Il debito

di Kurtisonic
8 stelle

La caccia ai criminali nazisti dopo la fine della guerra è un argomento che non lascia mai indifferente il cinema americano, così dopo la versione israeliana si affida alle mani artigianali di John Madden il remake de Il debito. A trent'anni di distanza riaffiorano  tramite la pubblicazione della loro storia in un libro, le vicissitudini di tre agenti del Mossad a Berlino est negli anni 60, alle prese con la cattura del cosidetto chirurgo di Birkenau, il feroce nazista Vogel,  invisibilmente riciclato nella società comunista della DDR. Sorprendentemente il film beneficia di una messinscena affatto " americana", il contesto scenografico è verosimile e la caratterizzazione dei personaggi offre più sfumature che certezze. John Madden costruisce, finalmente con una prova convinta, un vero e proprio thriller ad alta tensione su due piani temporali che avanzano e si sviluppano di pari passo, grazie a un ritmo serrato e avvincente, a colpi di scena ripetuti, a una struttura narrativa coinvolgente e un montaggio attento. Il cast è di primissima qualità, dentro il quale si equilibrano e si distribuiscono presenza, interpretazione e spazio scenico nelle differenti dimensioni temporali del racconto. Da subito si capisce che il debito è qualcosa che soppesa una verità nascosta e tutti i personaggi sono legati fra di loro dalle ferite interiori e materiali che si portano appresso. La compattezza del film resiste fino in fondo grazie alla suspance dosata e distillata in un'azione che anima e fa inevitabilmente scivolare lo spettatore dentro la trama e nei meandri psicologici dei protagonisti. Anche nella parte finale, quando Rachel, una dei tre ormai anziani ex agenti segreti israeliani, dovrà entrare in azione, il film non perde affatto credibilità oggettiva, e sfocerà in un epilogo forse un pò sbrigativo ma che induce a ridefinire dentro di sè il peso delle verità che vengono sancite da chi ha il potere di farlo a discapito delle sottili differenze che a volte dovrebbero mettere in discussione la natura del  bene e del male.    

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