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Marnie

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Marnie

di kubritch
8 stelle

Come la censura italiana rifinisce di lima i film stranieri. Il doppiaggio è uno strumento utile per alterare il significato delle opere. D'altronde è un vizietto della Chiesa Cattolica che ha operato in tal senso coi testi sacri per adattarli alla politica imperialista. 

I dialoghi dei film di Hitchcock sono sempre raffinatissimi e significativi, per cui alterandoli si storpia tutto il senso dell'opera artistica.

Ci sono due scene importanit con dialogo madre/figlia all'inizio e alla fine del film. 

Nella prima, si definisce il rapporto tra Marnie e la madre attraverso due questioni intorno cui ruota tutta la storia: il rapporto col denaro e con gli uomini. Come succede spesso, nei film di Hitchcock ci troviamo a che fare con madri castranti e figli con problemi psicologici da curare. Ad un certo punto, Marnie fa una battuta sul denaro citando la Bibbia. In originale Marnie dice: "Money answereth (arcaismo dotto) all things" (Il denaro risponde ad ogni cosa). Il doppiaggio fa: Il denaro è misura di tutte le cose. I sottititoli traducono: Il denaro risponde ad ogni esigenza. Al che, la madre reagisce piccata: "We don't talk smart about Bible in this house." (Non parliamo in modo intelligente della Bibbia in questa casa.). Tra l'altro, significa che la madre rimprovera la figlia di giudicarla dall'alto in basso, dimostrando un certo senso d'invidia; mentre per Marnie era solo una battuta dal contenuto iconoclasta. Per contro, il doppiaggio italiano calca il tono in senso puritano: "Non ti permetto di prendere in giro la Bibbia in questa casa.". Se è una citazione non è contro la Bibbia. Ecco, in cosa consiste la raffinatezza di Hitchcock. C'è un'aòtra differenza tra la versione originale e quella italiana: la madre parla con un forte accento dialettale, a differenza della dizione della figlia. In italiano parla come una signorina buonasera. 

La madre continua col rimbrotto moralista e il tono repressivo che, alla fine, scopriremo del tutto incoerente con le sue esperienze.

"Le ragazze serie non vanno a caccia di uomini" dice la voce italiana. In originale dice qualcosa di un po' diverso: "Men and a good name don't go together." ovvero, "Gli uomini ed il buon nome non vanno d'accordo." Cambia il senso poiché nel primo caso sono le donne che seducono gli uomini mentre nel secondo caso, sono gli uomini il soggetto, in generale, che bisogna tenere alla larga. Nella frase italiana c'è lo zampino della cultura misogina del cattolicesimo, demonizzante le donne. Il tema del film riguarda la cultura sessuofobica e i guasti psicologici che che causa. Marnie è frigida e androfobica a causa di un trauma infantile in cui c'entra il rapporto materno. Il film dice che la castità non è affatto un bene come promuovono, ma il frutto di problemi interiori. La nitidezza di questo assunto nella versione italiana viene velata alterando i dialoghi. Nei dialoghi finali il problema della castità viene fuori attraverso le parole nette della madre. Il termine espresso è "decent", in inglese sinonimo di "casta" mentre in italiano si parla di onestà dirottando il senso verso la mania di rubare di Marnie. Insomma, basta poco per fare in modo che un'opera dica tutt'altro. Io sono sempre più convinto che fino a prima della rivoluzione di internet gli italiani siano stati tenuti a distanza dalla cultura anglosassone volutamente a causa di una classe dirigente in combutta con le gerarchie clericali, o democristiana. Gli italiani sono sempre stati quelli che leggevano di meno in Europa e quelli pià scarsi con l'inglese. Per fortuna le cose stanno cambiando. A questo punto, direi proprio che vedere i film anche in lingua originale è uun dovere morale. Ho notato che non è il primo film di Hitchock ritoccato. I nazionalismi a me non sono mai piaciuti. questa cultura per cui gli altri sono sempre brutti e cattivi e peggiori di noi e fanno tutto male e dobbiamo mangiare e comprare italiano. Hanno fatto morire anche il nostro cinema che fino a qualche decennio fa, ha fatto scuola a tutto il mondo. Oggi, la cultura la fanno i culi e le tette del Grande Fratello e di uomini e donne, nonché le urla orwelliane di orde di ragazzini che sognano fama e denaro, nei vari talent show. 

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