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Marnie

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Marnie

di ethan
7 stelle

 

Marnie (Tippi Hedren) è una ladra che riesce a farsi assumere presso diverse aziende dalle quali, una volta compiuti i suoi furti, sparisce dalla circolazione, per poi 'riciclarsi' cambiando magari pettinatura o colore dei capelli: ma quando arriva negli uffici della ditta di Rutland (Sean Connery) la situazione si complica poiché, dopo un suo colpo, viene scoperta e 'intrappolata' dall'uomo che, nel frattempo innamoratosi di lei, la ricatta (ancora un ricatto in un film di Hitch), chiedendo di sposarlo in cambio della sua mancata denuncia: la donna accetta ma il rapporto tra i due è subito reso difficile dalla sua repulsione per ogni contatto fisico. Rutland inizia quindi la sua personale 'indagine' nel passato di Marnie ma la strada da percorrere sarà lunga e tortuosa...

'Marnie', dopo una sfilza di capolavori che pareva interminabile, è un appassionante mélo psicanalitico che, nonostante alcuni problemi tecnici con l'uso di trucchi, mascherini e trasparenti, una sceneggiatura - di Jay Presson Allen, ricavata dall'omonimo romanzo di Winston Graham - che in certi passaggi appare a dir poco forzata e qualche passaggio a vuoto dal punto di vista della narrazione, contiene una naturale raffinatezza visiva, alcune scene a dir poco memorabili e una tensione costante fino allo svelamento dei 'fantasmi del passato' che turbano l'esistenza della protagonista femminile.

La trama ed i personaggi rimandano palesemente a 'Io ti salverò' di quasi vent'anni prima ma la componente psicanalitica è meglio affrontata e non banalizzata come nel film del 1945, mentre sono ribaltati i ruoli, qui sono i meandri della psiche di una donna che vanno scandagliati per risalire al trauma che è stato la causa scatenante di tale disagio e comportamenti devianti, ricorrendo ancora ad un uso simbolico del colore - il rosso - per sottolineare lo stato d'animo e l'inquetudine di Marnie.

Due sequenze, tra le altre, da segnalare, la prima che dimostra la sapienza di Hitchcock nel creare suspense e giocare con le attese dello spettatore: quando Marnie sta compiendo il furto nell'azienda di Rutland si vede al contempo sia la ladra in azione a destra nell'inquadratura sia una donna delle pulizie a sinistra; Marnie a un certo punto si accorge della sua presenza e per non fare rumore toglie le scarpe, si avvia verso le scale per uscire ma, a poco a poco, le scarpe scivolano fuori, cadono per terra ma... la donna non fa una piega e da qui si intuisce che è sorda e pericolo scampato.

La seconda riprende la tecnica sperimentata già dai tempi del periodo inglese, con 'Giovane e innocente', con il passare dal totale al particolare con un unico e fluido movimento di macchina: a una festa da Rutland la mdp scende lentamente le scale, si avvicina alla porta, che si apre davanti a un uomo che, ripreso in primo piano, rivela il volto di chi, che nella scena iniziale, era stato beffato e vittima dall'astuta Marnie.

Molto calati nei propri panni i due attori protagonisti, con Tippi Hedren alla seconda esperienza con il regista con cui non andava d'accordo ma che le ha consentito con due soli ruoli di costruirsi un piccolo spazio nella storia del cinema e Sean Connery, alla sua prima ed unica prova con Hitch, che non rinverdisce i fasti di gloriose collaborazioni tra l'autore e i grandi divi - Cary Grant e James Stewart - ma nemmeno merita le ingenerose critiche subite soprattutto all'epoca dell'uscita del film.

Il cinquantesimo film di Hitchcock va ricordato purtroppo anche per essere l'ultima collaborazione sia con Robert Burks come direttore della fotografia sia con Bernard Herrmann come compositore delle musiche, sebbene per motivi molto differenti: il primo morì tragicamente (con la moglie) pochi anni dopo, invece il secondo venne allontanato per diverbi durante la lavorazione di 'Il sipario strappato'.

Voto: 7,5 (v.o.s.).

 

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